MILANO – Una strategia vegana portata avanti da Domori, trova la sua realizzazione con l’apertura milanese di Gelato Libre. Il 23 maggio, aperte le porte in via Giosuè Carducci, del locale dove il gelato è senza uova e senza latte. Un prodotto di qualità che è valorizzato al meglio dall’acqua di sorgente. Una bella anticipazione dell’apertura del flagship store di Torino. Leggiamo la notizia di Giambattista Marchetto, su IlSole24ore.com.
Gelato Libre: via alle ricette milk free
La nuova gelateria Gelato Libre – che il fondatore di Domori Gianluca Franzoni definisce “avanguardista” – utilizza infatti esclusivamente cacao e frutta secca. Gli unici ingredienti a poter garantire la massima espressione esaltata dall’acqua in termini di aromi e cremosità.
Il concetto “farm to cup” – dal campo alla coppetta –
Trova espressione a partire da un’accurata selezione di materie prime top. Che vengono poi tostate così da sprigionare tutti i loro arom. Per poi essere trasformate ancora in massa di cacao o paste di frutta secca.
E una macchina di nuova concezione permette di avere un gelato sempre fresco; mantecato al momento.
Gli otto gusti
Cioccolato Criollo, cioccolato, whisky e Crema Libre; tiramisù, caramello, makaron; pistacchio e nocciola. Tutti sono proposti da Gelato Libre esclusivamente in coppetta.
“Gelato Libre è un luogo – sottolinea Franzoni. – Che profuma dell’estro unico del made in Italy. In cui ogni singolo elemento ha un taglio artigianale”. A partire dalla caramellizzazione, che trasforma la materia formando nuovi composti aromatici.
D^Fino al camouflage, ovvero la riproduzione di gusti e consistenze complessi (come il tiramisù). Pur rinunciando a ingredienti caratterizzanti come il mascarpone, il latte e le uova. La cura per la qualità e l’attenzione ai dettagli trova espressione anche nel design degli interni, disegnati in collaborazione con Co. Arch. Studio di Milano utilizzando ottone, argilla e mosaico a terrazzo.
Torino, la piazza per un flagship store
L’apertura della gelateria è solo l’evento più visibile nei nuovi progetti di Domori. Mentre si stanno ottimizzando i processi di integrazione con la neo-acquisita Prestat, il presidente del gruppo Riccardo Illy (che da poco è anche presidente della cantina Mastrojanni) annuncia infatti le trattative in corso per un flagship store.
Sperimentato al Salone del Gusto
Lo spazio ospiterà una macchina che produce cioccolato a vista e che, partendo dalla tostatura, può arrivare a realizzare tavolette personalizzate con un blend particolare. D’estate ci sarà poi l’innesto di una seconda postazione Gelato Libre.
“Se funziona, intendiamo moltiplicare gli store in Italia e anche all’estero, puntando sul licensing”, annuncia Illy. Grazie alle sinergie commerciali già avviate con Prestalat, le aspettative per Domori sono orientate a consolidare un fatturato vicino ai 30 milioni entro il 2020.
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Varato l’Istituto Internazionale Chocolier
L’obiettivo del Gruppo Illy è di far crescere il cioccolato con il modello del caffè. L’azienda torinese del cioccolato è infatti la più simile nella filosofia a quella che, partendo da Trieste, ha portato la famiglia nel mondo.
La produzione Domori è infatti concentrata solo sul cacao Criollo (di cui gestisce direttamente la produzione, con una quota di mercato oltre il 50%) e utilizza una tecnologia che permette di gestire macinazione, raffinazione e concaggio in 8 ore a 45 gradi, mantenendo gli aromi del cacao fine.
Questo approccio concentrato sull’alta qualità, assieme al focus sulla sostenibilità ambientale, giustifica gli obiettivi di crescita su cui punta il Gruppo Illy. E per rafforzare questo percorso, Domori è tra i fondatori dell’Istituto Internazionale Chocolier, con base a Brescia, che punta a formare i professionisti del cioccolato e dell’horeca, accompagnando uno sviluppo della degustazione del prodotto orientata all’eccellenza.