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GELATO – Il Festival europeo: viaggio sotto zero fra coni, coppette e creazioni incredibili ma molto appetibili

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di Francesca Alliata Bronner*

A qualcuno piace freddo. Qualsiasi sia il gusto il gelato artigianale italiano sta conquistando il mondo. Un’eccellenza tricolore che quest’anno si sta facendo onore all’estero più di sempre grazie alla lunga tournée italiana ed europea del Gelato festival, ambasciatore del gelato “made in Italy”, in un percorso che vede al proprio fianco Expo 2015 e Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).

Un tour lungo dieci tappe in Italia e cinque in Europa che, da maggio ad agosto, riunisce oltre cento gelatieri pronti a sfidarsi in gare di creatività nelle più belle piazze del continente.

Dopo la celebrazione recentemente (era il 23 marzo) della Giornata europea del gelato artigianale (istituita nel 2012 allo scopo di “riconoscere la dignità e incentivare il consumo di un prodotto tipico, nobile e sano“) in cui 736 parlamentari europei hanno consumato la coppetta di gelato a 1 euro al gusto stracciatella d’Europa, questa delizia ghiacciata, approda a Roma in questo fine settimana (da oggi a domenica) al Parco della Musica (orario 12-24; domenica fino alle 20, ingresso gratuito). Poi dopo la tappa milanese (22-25 maggio) spicca il volo oltre confine (a Nizza dal 29 maggio e poi da metà luglio vola a Barcellona, Parigi, Monaco ed Amsterdam).

Nato nobile dunque, il gelato è divenuto nei secoli pop e oggi è una vera icona del gusto trasversale fra tradizione e innovazione: conferma è la folla di ogni età che il Gelato festival (ideato da Gabriele Poli) coinvolge in tutte le piazze, per vivere e godere in primo luogo del “Buontalenti”, il più grande laboratorio mobile di gelato artigianale del mondo mai costruito.

Giunto all sua quinta edizione l’evento nasce nel 2010 a Firenze con l’idea di celebrare le origini fiorentine del gelato (paternità attribuita al Buontalenti a servizio dei Medici nel 1559, scultore e chimico fiorentino che creò “una crema refrigerata” per animare i festini medicei,) e non a caso la partenza è stata proprio sul palcoscenico fiorentino ai primi di maggio dove il Gelato festival ha presentato le ghiotte novità di Algida per l’estate 2014 tra cui l’attesissimo ritorno di Winner Taco accompagnato dall’Orso mascotte mentre la Ferrero, in qualità di Gold Sponsor in Italia, ha presentato il semilavorato Nutella Professional line, per fare il gelato artigianale al “vero gusto di Nutella”.

Ma i gusti che più incuriosiscono sono quelli scaturiti dalla fantasia inesauribile di maestri gelatieri di tutta Italia e che vengono presentati nelle varie tappe previste. Alcuni apparentemente allarmanti, tipo il gelato al pesto, alla patata, al lardo di Colonnata sono in realtà motivati (e molto apprezzati) dal fatto che oggi il gelato piace anche per aperitivo o come snack salutista. Non a caso la Fondazione Umberto Veronesi lo definisce un possibile strumento di prevenzione. Un esempio? Il cono alla pera, barbabietola e zenzero ricco di antiossidanti, vitamine e ricostituenti.

Ed ecco dunque che questa mostra itinerante “sotto zero” sa raccontare in tutta Europa il gelato all’italiana, la sua invenzione, gli ingredienti di qualità, la produzione e la cultura di un settore che oggi in Europa impiega 300 mila lavoratori in 50 mila diverse gelaterie (29 mila pare solo in Italia).

E mentre gli esperti degustano e “votano”, il pubblico munito di gelato card può assaggiare creazioni di ogni tipo: gelato con pane di Genzano e fragoline di Nemi; al miele e zafferano al vino; e ancora – fra i gusti più insoliti – il gelato alla crema al vino Macaro e Mustazzolu, un dolce tipico della tradizione leccese: si tratta di un biscotto morbido realizzato con un impasto di farina, burro e uova, caratterizzato dalla presenza del cacao lievitato per mezzo del bicarbonato d’ammonio, aromatizzato con cannella, chiodi di garofano e buccia di limone grattugiata ed infine glassato dopo il raffreddamento con uno sciroppo di acqua, zucchero e cacao.

Il Monti Prenestini (presentato alla tappa romana del Gelato festival 29 maggio/1 giugno), gelato a km zero, dalla filiera corta, a base di ricotta di pecora di Palestrina, fragole biodinamiche di Labico e vino Sauvignon Blanc di Zagarolo. Ma da Riccione (tappa del festival in questo weekend) fino a Parigi (24-27 luglio), Monaco (31 luglio-3 agosto) e gran finale ad Amsterdam (7-10 agosto) i gusti più strani fanno mostra: gusto Costa sorrentina (presentato alle tappe di Roma, Napoli, Barcellona) con crema con oli essenziali di limoni di Sorrento variegato con pan di spagna bagnato al limoncello e cioccolato bianco al limone della penisola sorrentina; Menta speziata (al Gelato festival di Senigallia, 3-6 luglio), gusto fatto su base di fior di latte con aggiunta di olio essenziale di menta di Pancalieri e una spolverata di polvere di liquirizia calabrese. Infine, Amarascone all’Amarone (presenttao alla tappa di Verona 12-15 giugno), gelato preparato con Amarascone fresco, un frutto ibrido tra una dolce ciliegia e un’acidula amarena, miscelato con zucchero e farina di semi di carruba e guarnito con una riduzione di vino Amarone della Valpolicella e vaniglia Bourbon di Mananara.

Fra piaceri e sorprese del palato non manca l’aspetto didattico durante il festival con un’iniziativa che coinvolge in sette delle dieci tappe italiane gli istituti alberghieri. Un progetto che offre agli studenti una concreta possibilità di imparare direttamente dai maestri gelatieri i primi rudimenti della gelateria. Per molti ragazzi è quindi un’occasione di formazione e un modo per affacciarsi al mondo del lavoro. Informazioni sul programma e il calendario del festival sul sito.

*Fonte: http://opinionisti.wordpress.com/2014/05/16/il-gelato-in-festival-europeo-viaggio-sotto-zero-fra-coni-coppette-e-creazioni-incredibili-ma-molto-appetibili-oggi-a-roma/ 

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