Dal blog dissapore abbiamo tratto le righe che seguono e che non potevano mancare nalla carrellata pre ferie dedicata al gelato nostalgia. Pensiamo anche solo al Winner Taco
Gelato nostaglia: ridateci il Winner Taco
Non pensate a chissà che (1), è pur sempre Facebook, insomma. Gli indignados del social network sotto forma di clienti Algida che a decine protestano nella pagina dell’azienda, rivogliono il Winner Taco.
Non pensate a chissà che (2), era solo gelato alla panna con inserti di caramello; parzialmente coperto di cioccolato e noccioline, inserito in un biscottone in guisa di taco.
Gelato nostalgia, un caso esemplare di marketing?
Cancellato per mancanza di consenso, più probabilmente per l’arrivo del Magnum, si sta prendendo la rivincita. Miracoli della nostaglia? Può darsi. Per i più cinici, se miracolo dev’essere, è un miracolo di marketing.
Ma oggi decidiamo che non ci interessa, vogliamo perderci nei ricordi e riconquistare quell’aura di infanzia che circondava gelati e ghiaccioli.
Ormai da tempo nel loro piccolo cimitero.
Torniamo a quando stringendo nel pugno sudato le monetine, squadravamo il cartellone Sanson come oggi facciamo con il catalogo Ikea.
Qual è il gelato nostalgia della vostra infanzia da richiedere a gran voce? (Valgono anche i ghiaccioli, ci mancherebbe).
Vi dico le mie pietre miliari. Ecco alcuni dei nomi gelato nostalgia.
Twister Eldorado
Un vortice di vaniglia e cioccolato, cercavo sempre di mangiarlo tenendo separati i gusti, niente non ce l’ho mai fatta.
Cono Brek Motta
Forse lo fanno ancora, non so. Conservo un ricordo meraviglioso. Era il gelato che i nonni compravano alla Pro Loco le sere d’estate; si teneva in mano per qualche minuto fino a quando, appena riscaldato, sgusciava con un po’ di pressione dalla guaina in plastica.
Il fratello meno famoso del Sansonì, a forma (mi rendo conto oggi) di torcia che tiene in mano la Statua della Libertà.
Cornetto al Whisky
Ho bisogno d’aiuto, era forse Algida? Ne serbo un ricordo buffo, avete presente il fascino del proibito? Ecco, mi era vietato comprarlo (“è per i grandi!”, “è alcolico!”). Ma non ho mai visto un adulto mangiarlo. Un giorno di ribellione spartana me lo sono comprato e conservo ancora il ricordo del gusto alcolico, misto al dolce delle uvette. Un orrore. All’epoca e forse anche oggi.
Ghiacciolo Magic cola Eldorado
Esattamente come ci sono i fanatici dell’anice, o del limone o del tamarindo (?), ecco, io mangio solo ghiaccioli alla cola. Da sempre. Mi piacciono tantissimo, e gufo contro quelli alla menta.
Con la sua forma svettante Magic Cola si componeva di due strati, quello morbido e succoso era all’interno. Lo mangiavo in piscina perché “per digerire il gelato ci vogliono 3 ore, mangia il ghiacciolo piuttosto”.
Gum Algida
Impresentabile gelato di colore rosa, rotondo, alla fragola. Lo compravo solo per il centro del cerchio, una pallina di chewing gum durissima, masticabile per ore senza che perdesse elasticità. Era chiaramente un trucco per aggirare il divieto di mangiare le cicche che i miei mi avevano imposto. Sempre stata furba.
Macchina del gelato Gig
Impossibile chiudere senza citare il ricordo più bello, quello incompiuto: la macchina del gelato Gig. So ancora la canzone dello spot a memoria” la macchina del gelato, in tre minuti è prelibato” (state cantando, sì?), non l’ho mai avuta e mi è sempre rimasto il dubbio sulla possibilità di fare il gelato.
Qualcuno può confermare?
Fonte: dissapore.com