MILANO – Rassegnati, gli abitanti di Gao, la città nel nord del Mali controllata da islamici radicali, si sentono costretti ad accettare la presenza di questi uomini che fanno rispettare l’ordine ma che hanno chiuso tutti i bar… In città, veicoli con la bandiera nera dei jihadisti percorrono le poche strade asfaltate.
I membri del Movimento per l’Unicità e il Jihad in Africa Occidentale sono di casa a Gao. Il 27 giugno scorso, dopo violenti combattimenti con i ribelli Tuareg, ne hanno preso il totale controllo.
Gao sotto assedio
Oltre alle banche e ad altri edifici distrutti durante la battaglia di fine marzo e i combattimento di giugno nei pressi del Palazzo del governatore, Gao presenta un volto quasi normale, se si eccettua il fatto che non ci sono più bar o alberghi, tutti chiusi dagli islamici. Viso paffuto, Abdoul Hakim, un saharawi, è «l’emiro» del gruppo a Gao che riceve i giornalisti della France presse nella sede della «polizia islamica»: «Siamo in territorio musulmano, non siamo qui per fare del male alla popolazione».