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venerdì 22 Novembre 2024
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Al Gambrinus i primi euro che Ciampi usò per pagarsi il caffè a Capodanno 2002

«Era il giorno in cui l'Italia passò ufficialmente dalla lira all'euro dopo il periodo di transizione. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si avvicinò con la moglie alla cassa per pagare due caffè. Io e mio fratello - spiega Antonio Sergio - insistemmo per offrirglieli, ma ci rispose, sorridendo, che voleva spendere così i primi euro della nuova valuta»

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NAPOLI – Che il Gran Caffè Gambrinus rappresenti un pezzo di storia che va al di là del classico bar, è riconosciuto in tutto il mondo. Oltre ad esser stato protagonista dei grandi cambiamenti che negli anni hanno trasformato l’Italia ed esser sopravvissuto anche all’attacco del Covid, ora è diventato il luogo dove sono conservate le monete spese dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi vent’anni fa, i primi euro in circolazione, per pagare la tazzulella. Un’altra curiosità che può attirare i visitatori in questo locale storico, che condividiamo da ilmattino.it.

Gambrinus, testimone di eventi storici

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con la moglie Franca spese al Gran Caffè Gambrinus i primi euro.

A ricordare ancora una volta l’episodio – che risale al primo gennaio 2002 – sono i fratelli Arturo e Antonio Sergio, titolari con il nipote Massimiliano Rosati del caffè storico in piazza Trieste e Trento a Napoli.

«Era il giorno in cui l’Italia passò ufficialmente dalla lira all’euro dopo il periodo di transizione. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si avvicinò con la moglie alla cassa per pagare due caffè. Io e mio fratello – spiega Antonio Sergio – insistemmo per offrirglieli, ma ci rispose, sorridendo, che voleva spendere così i primi euro della nuova valuta».

«Comprendemmo – ricorda poi Arturo Sergio – che quel gesto sarebbe passato alla storia, e nella confusione prendemmo i soldi senza dargli né il resto né lo scontrino».

Quelle prime monetine uscite dal portafoglio del capo dello Stato, assieme ai ritagli dei giornali che raccontarono l’episodio, dopo venti anni sono ancora conservate al Gambrinus di Napoli come una reliquia, spiegano i titolari che il 16 settembre 2016 per la morte del presidente Ciampi abbassarono le saracinesche in segno di lutto per un presidente che come tanti era legatissimo a Napoli.

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