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venerdì 22 Novembre 2024
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Al Caffè Gambrinus, il lancio del disco del lockdown di Giada Lepore

Dieci i brani raccolti nel disco registrato nelle sale di Universarte Studio da Marco Colella: “Una finestra tra le stelle” di Annalisa, “Cascare nei tuoi occhi” di Ultimo, “My Immortal” di Evanescence, “Riprenditi le lacrime” di Nina Zilli, “Come saprei” di Giorgia, “Beautiful” di Christina Aguilera, “Guardando il cielo” di Arisa, “Il mondo che vorrei” di Vasco Rossi, “Come Foglie” di Malika Ayane, “Someone like you” di Adele

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NAPOLI – Appuntamento alle 11, mercoledì 15 luglio all’interno del Gran Caffè Gambrinus: nela sua sala da tè la presentazione del disco “Dal balcone di casa mia”, realizzato dalla appena quindicenne Giada Lepore. Una giovanissima artista che ha tenuto compagnia durante il lockdown dal terrazzo di casa sua con la sua voce. Un talento che ha attirato l’attenzione di Andrea Bocelli e che l’ha portata all’interno di uno dei locali storici più conosciuti in Italia. Leggiamo la notizia dal sito ilmattino.it.

Giada Lepore: l’esibizione al Gambrinus

Insieme a lei, ci saranno il magistrato Catello Maresca e il medico e ricercatore scientifico Antonio Giordano. Modera l’incontro il giornalista Paolo Chiariello.

Dieci i brani raccolti nel disco registrato nelle sale di Universarte Studio da Marco Colella: “Una finestra tra le stelle” di Annalisa, “Cascare nei tuoi occhi” di Ultimo, “My Immortal” di Evanescence, “Riprenditi le lacrime” di Nina Zilli, “Come saprei” di Giorgia, “Beautiful” di Christina Aguilera, “Guardando il cielo” di Arisa, “Il mondo che vorrei” di Vasco Rossi, “Come Foglie” di Malika Ayane, “Someone like you” di Adele.

La voce di Giada Lepore ha incantato, non solo l’Italia intera, raggiunta in lungo e in largo attraverso la condivisione sui social, ma persino Andrea Bocelli, che le ha inviato una lettera

Carissima Giada,

ho saputo dalla tua mamma, che, solo un mese fa, hai perduto la vista. Come sai è una cosa che è capitata anche a me e a quanti altri è capitata!

Ora la tua mamma è disperata, perché pensa che tu viva nel buio, mentre tu sai già molto bene, che il buio può vederlo solo chi vede. Per chi non vede, il buio non c’è. Pian piano dovrai spiegare alla tua mamma, che con gli occhi si guarda soltanto e guardare non è mai sufficiente. C’è chi guarda tutto e non vede niente; viceversa, c’è chi vede tutto, senza bisogno di guardare niente.

Toccherà a te spiegare alla tua mamma, che si può essere felici anche senza la possibilità di guardare, che si può essere amati, anche senza la possibilità di guardare, che si può amare, senza guardare, o meglio, guardando oltre, oltre ciò che si vede con gli occhi. Tu dovrai spiegare alla tua mamma che l’apparenza inganna e che l’apparenza, generalmente, inganna, servendosi degli occhi. Sii felice; apriti al mondo, leggi, impara, ascolta, tocca, fiuta l’aria, godi la vita che è il dono più prezioso e soprattutto, non permettere a nessuno di giudicarti sfortunata.

Un forte abbraccio.

Andrea Bocelli

Una lettera che ha aiutato la mamma di Giada Lepore, Apollonia Botticella, a superare la tristezza in cui era viveva da tempo, come lei stessa racconta

Oramai da 15 anni sono immersa nel mondo della disabilità, così come oggi siamo abituati a definire la diversità. Non sono stata abituata a piangere, a scoraggiarmi e a buttarmi a terra. Ho sempre affrontato tutto con forza e determinazione. Quando, appena nata mia figlia, ho detto ai medici che aveva problemi agli occhi loro dicevano che ero impazzita.

Qualche giorno dopo uscita dall’ospedale, il pediatra mi disse che mia figlia aveva una malformazione oculare. Ero combattuta tra la disperazione e il senso del dovere di mamma. Non potevo fare altro che spogliarmi dei miei vestiti e indossare quelli di una guerriera. Sì proprio quelli di una guerriera, perché dovevo iniziare la battaglia più dura della mia vita. Non è stato facile accompagnare ogni mese in sala operatoria Giada per valutare la gravità della malformazione.

Ero una mamma piena di attenzioni, compravo vestiti bellissimi, vestivo la mia principessa per mascherare la mia sofferenza. Ma non era sufficiente perché a 4 anni Giada ha avuto il coraggio di dire ad una psicologa che non poteva parlare davanti a me, perché sulla mia pelle sentiva un odore strano. Lei diceva che era la puzza della tristezza. Aveva compreso che non stavo vivendo. Forse fingevo, ero una guerriera apparente. Dopo le parole di Giada ho compreso che dovevo metabolizzare la sofferenza che provavo e trasformarla in amore puro. Poi, qualche anno dopo, ho compreso il vero senso dell’amore e della vita nelle parole che Andrea Bocelli scrisse a Giada, spiegando, in poche righe, la normalità.

Giada Lepore non è diversa perché noi genitori non la consideriamo diversa

Volevamo la figlia che abbiamo. Spero che la mia testimonianza possa essere d’esempio ai tanti che hanno perso la speranza e sono alla ricerca di un senso o di un perché. La risposta a queste domande troviamole negli occhi dei nostri figli. La gioia, l’amore , le soddisfazioni che arriveranno ci ripagheranno di tutto… proprio di tutto.

Apollonia Botticella

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