lunedì 23 Dicembre 2024
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Gahwa: il caffè arabo è nel patrimonio culturale dall’Unesco

Fra le esperienza di viaggio vale davvero la pena di aggiungere il cibo e il caffè emiratino. Anche perché è il risultato del patrimonio commerciale degli Eau, una sorta di hub continentale, caratterizzato da spezie e ingredienti provenienti da ogni angolo dell’Asia e del Medio Oriente

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MILANO – Ancora l’espresso italiano è nel pieno del percorso burocratico per esser riconosciuto dall’Unesco come patrimonio culturale. Un traguardo che è stato già raggiunto dalla sua variante araba, il Gahwa, che può vantare questo importante riconoscimento. Leggiamo un po’ della storia e della cultura dietro questa bevanda ora che Abu Dhabi sta riaprendo i confini al turismo, dal sito latitudeslife.com.

Gahwa: ad Abu Dhabi le regole cambiano ma il caffè resta

Le linee guida stabiliscono i requisiti di garanzia dell’idoneità che riguardano l’adozione di misure generali, regole per il distanziamento sociale, misure per la gestione dell’affluenza e disposizioni per il rientro dei dipendenti, al fine di ricominciare ad operare in modo sicuro. Sono inoltre obbligatori una stanza per l’isolamento dei casi sospetti di Coronavirus ed un team medico a disposizione durante le ore di funzionamento. La capacità di ogni struttura sarà ridotta al 30% della capienza totale.

Ai ristoranti ed ai locali viene richiesto di comunicare con apposita segnaletica all’ingresso il numero massimo di clienti consentiti all’interno. Non sarà permessa alcuna attività di intrattenimento e i turisti potranno visitare le strutture per un massimo di tre ore.

In attesa di poter prendere un aereo con tranquillità prepariamoci al viaggio attraverso i sapori di una meta sempre in crescita e sempre pronta a sorprenderci.

Non solo Gahwa: i datteri e latte di cammello

Partiamo dai datteri, che hanno un ruolo primario per diffusione e che in tutta la cucina araba, così come in quella emiratina, sono importante fonte di nutrimento. Si contano tante varietà con caratteristiche peculiari per colore, grandezza e sapore. Spesso sono serviti accompagnati da latte di cammello, una vera rarità, o con lo kefir, bevanda ottenuta con il fermento del latte.

Le piantagioni, in agricoltura biologica, sono a Al-Ghat, in Arabia Saudita

E producono più di 20 varietà di datteri, che variano in meravigliose tonalità dal giallo intenso al marrone scuro. Sono un alimento perfetto, molto nutriente e pressoché senza grassi. Buonissimi al naturale, sono squisiti quelli coperti di cioccolato, farciti con le mandorle o la buccia d’arancia candida.

Ogni anno a luglio, nella regione di Al Dhafra ad Abu Dhabi, si tiene il Festival del dattero di Liwa, che celebra il valore simbolico e storico della palma da dattero nella cultura emiratina. L’evento principale del festival è la competizione tra aziende agricole per ottenere il titolo di miglior coltivatore di datteri. Purtroppo l’edizione 2020 non si svolgerà.

Molto bello il mercato dei datteri di Abu Dhabi, dove ci si può aggirare fra ceste di profumati frutti, freschi, semi secchi, o secchi. Da portare sicuramente con voi nel viaggio di ritorno.

Pesce per tutti i gusti e caffè da intenditori

Sempre ad Abu Dhabi un altro mercato veramente interessante è quello del pesce. Qui troverete varietà di ogni genere e cascate di gamberi di ogni pezzatura, che potrete gustare direttamente in uno dei chioschi dentro al mercato od in uno dei piccoli ristorante appena fuori. Da provare i Rubyan Mujafaf, gamberetti essiccati al sole dopo la cottura in acqua molto salata.

Anche il caffè qui è una cosa seria. Il Gahwa, ovvero il caffè arabo servito alla maniera emiratina, è stato riconosciuto dall’Unesco nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale intangibile dell’Umanità.

Un hub continentale del cibo e la cucina tradizionale

Fra le esperienza di viaggio vale davvero la pena di aggiungere il cibo emiratino. Anche perché è il risultato del patrimonio commerciale degli Eau, una sorta di hub continentale, caratterizzato da spezie e ingredienti provenienti da ogni angolo dell’Asia e del Medio Oriente. Cannella, zafferano e curcumina, insieme a noci, lime e frutta secca mettono in risalto i sapori di tanti piatti, ma il repertorio è molto più vasto e scandito da influenze di altre tradizioni.

Parlando invece di ricette tipiche, ricordiamo i Lgeimat, dolci serviti in occasione di festività e consumati a fine giornata nel periodo del Ramadan. Il Balaleet, un piatto a base di uova e cardamomo servito a colazione. L’Harees, piatto tra i più popolari e ricchi, a base di frumento bollito e carne, proposto spesso in occasione dei matrimoni.

Protagonista della scena gourmet locale Chef Khulood è prima celebrity chef donna degli Eau attiva nella formazione del personale della ristorazione, nella consulenza e nella corretta preparazione dei piatti, per una accurata rappresentazione del cibo tradizionale. Per affrontare il periodo di chiusura, la famosa chef suggerisce alcune ricette rigeneranti e corroboranti valide in tutto il mondo, con ingredienti che aiutano a migliore il sistema immunitario. Da provare ad esempio il freschissimo succo di arancio e zenzero, perfetto nella stagione calda.

A testimonianza del rilievo riconosciuto al cibo quale importante elemento culturale e identitario, ogni anno l’appuntamento con Abu Dhabi Culinary Season celebra la gastronomia locale e la ristorazione internazionale di classe con una rassegna di eventi, degustazioni e workshop dedicati ai prodotti e ai talenti culinari di tutto il mondo.

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