Gaetano Callà, presidente di Fipe-Confcommercio della provincia di Rimini, esprime soddisfazione per gli aumenti in busta paga, tuttavia si rammarica del fatto che si è persa la voglia di lavorare. “Il Covid ha davvero inciso sulla mentalità di tutti”, osserva Callà a Corriere Romagna, “Si è persa, soprattutto nei giovani, la cultura del lavorare e del fare la stagione per ottenere quel che si desidera. Oggi si pensa di più a vivere. È un peccato, perché il lavoro nella ristorazione è bellissimo”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Vanessa Zagaglia.
La cultura del lavoro nella ristorazione
RIMINI – “Bene gli aumenti in busta paga, ma non bastano. Deve tornare la voglia di lavorare”. Gaetano Callà, presidente provinciale di Fipe-Confcommercio, si dice soddisfatto del rinnovo dei contratti collettivi nazionali per i settori dei pubblici esercizi e del terziario.
Ma neanche troppo. Ciò che andrebbe preso in considerazione, precisa, non è solamente l’aumento in busta paga, che “non guasta mai, perché i soldi servono sempre”.
A mancare, specie dall’avvento del Covid in avanti, è la dedizione che servirebbe per approcciarsi alle professioni della ristorazione e del turismo. “Mentre tutti si rilassano nel fine settimana, chi fa questo mestiere è obbligato a lavorare – spiega -. È questo che rende sempre meno attrattivo il nostro settore”.
Facciamo un passo indietro. Nei giorni scorsi al tavolo di Confcommercio della provincia di Rimini, gli esperti di Fipe e Confcommercio hanno tenuto due convegni per approfondire i recenti rinnovi dei ccnl pubblici esercizi ristorazione collettiva, commerciale, e turismo, validi fino al 31 dicembre 2027. Buste paghe più sostanziose che, riferiscono gli addetti ai lavori, avrebbero soddisfatto gli intervenuti. “Gli aumenti complessivi, per i lavoratori inquadrati nel quarto livello (il più utilizzato), sono di 200 euro entro fine 2027 – spiegano da Confcommercio -. Saranno graduali. Un primo aumento di 50 euro a giugno 2024, poi 25 a giugno 2025, 40 a giugno 2026, 30 a giugno 2027, i restanti a fine dicembre. Allo scadere del contratto si arriverà ad un aumento di 200 euro in busta paga”. Per Gaetano Callà di Fipe, un successo da festeggiare solo in parte.
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