MILANO – In materia di soluzioni digitali per il settore della ristorazione, la nuova frontiera è sempre più l’uso delle app per ordinare cibo, quelle che fanno evitare code ai clienti, e velocizzano il lavoro dei dipendenti. Si paga in modo diverso.
Tra i primi ci fu Pizza Hut, che nel 2009 realizzò un’app dedicata agli ordini, seguita da Chipotle e Taco Bell, impegnato ormai da ben tre anni nella produzione di un’applicazione geolocalizzata che permetterà addirittura di definire la distanza dalla location di ritiro dei piatti (mai più freddi!).
Da qualche settimana, inoltre, il colosso della pizza americana Domino’s ha reso disponibile un’app che consente di ordinare il pranzo a voce, parlando con un certo “Dom”. E poi ancora l’app di Subway, (il fast food dei sandwich), che con 400mila download si porta a casa parecchi riscontri positivi: attese di preparazione minime e pagamento immediato con carta di credito, per non pensarci proprio più.
E McDonald’s? Pare stia mettendo a punto McD Ordering, un’applicazione ancora non ufficialissima, che consentirebbe di ordinare collegandosi ad una carta di credito, sulla quale sarebbe automaticamente addebitato il costo di quanto desiderato attraverso la scansione di un QR code.
Una tendenza in fortissima crescita, insomma. A confermarlo è anche Howard Schultz, CEO della catena di caffetterie Starbucks, che ha affermato che gli acquisti tramite app rappresentano il 14% del fatturato totale negli USA.
Quale sarà la prossima carta in tavola?