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domenica 17 Novembre 2024
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Futures  del  caffè  robusta   in caduta libera, ma la situazione rimane  critica  in Vietnam e le quotazioni potrebbero risalire

La borsa londinese ha perso $298 (-7,5%) nella sola giornata di ieri terminando a 3.680 dollari, minimo degli ultimi 20 giorni. Segna il passo anche New York. L’Ice Arabica ha chiuso a 206,10 centesimi, in ribasso di 990 punti (-4,6%). Ma la perdurante ondata anomala di calore in Vietnam non dà segno di placarsi. E il deficit idrico rischia di aggravarsi alimentando ulteriormente la spirale dei prezzi

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MILANO – Precipitano i prezzi dei futures del caffè robusta, pur mantenendosi su livelli sempre elevatissimi. Dopo un avvio in lieve rialzo, la settimana a cavallo tra aprile e maggio ha visto sin qui tre sedute consecutive in territorio negativo. La borsa londinese ha perso progressivamente quota finendo in picchiata libera nella seduta di ieri, giovedì 2 maggio.

Il contratto principale (luglio) era risalito lunedì a quota 4.164 dollari, con un parziale rimbalzo dopo le forti perdite del 26 aprile.

Ma a partire da martedì, il trend si è fatto ribassista: in tre sedute, il benchmark ha lasciato sul terreno $484 (-11,6%), di cui $298 (-7,5%) nella sola giornata di ieri chiudendo a 3.680 dollari, minimo degli ultimi 20 giorni.

Segna il passo anche New York. Il contratto per scadenza luglio dell’Ice Arabica è arretrato, nello spazio di tre giorni, di 2.140 punti (-9,4%), chiudendo, sempre ieri, a 206,10 centesimi, in ribasso di 990 punti (-4,6%) rispetto a mercoledì.

La forte correzione va imputata in primo luogo a fattori tecnici, oltre che alla forza del dollaro, poiché sul fronte dei fondamentali non si ravvisano novità di rilievo

Le prese di beneficio, sia a Londra che a New York, sono state accelerate, come sempre, dalle vendite automatiche, che sono scattate con la violazione al ribasso di alcuni importanti supporti.

Un elemento di novità è rappresentato dal parziale reintegro delle scorte certificate in entrambi i mercati.

Gli stock newyorchesi, depositati per la quasi totalità (99,7%) nei magazzini europei, sono risaliti a 667.376 sacchi, il livello massimo da quasi un anno a questa parte.

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