MILANO – Prove tecniche di rialzo per i futures del caffè, che saggiano nuove soglie di resistenza, con esiti opposti: al ribasso per gli arabica e in moderato rialzo per i robusta. Il contratto per scadenza marzo di New York ha concluso la settimana trascorsa a 162,60 centesimi: 315 punti in meno rispetto al giorno precedente e 245 al di sotto della chiusura di due venerdì fa.
L’ultima seduta di novembre si era chiusa con il contratto a 169,90 centesimi, dopo un massimo giornaliero in area un dollaro e 70.
Londra termina la settimana con il contratto per scadenza gennaio in marginale ribasso a 1.888 dollari: 4 dollari in meno rispetto a giovedì. Ma 31 dollari in più rispetto alla chiusura dell’ottava precedente.
A fornire parziale supporto ai prezzi dei futures del caffè sono arrivati venerdì i dati Ico sull’export mondiale di ottobre, che risulta in lieve flessione sull’anno, a 9,69 milioni di sacchi, contro i 9,87 dello stesso mese del 2021 (-1,9%).
Negli ultimi 12 mesi disponibili (novembre 2021 – ottobre 2022), le esportazioni di arabica sono state di 80,54 milioni, contro 82,18 nel pari periodo precedente. In ripresa invece l’export di robusta, che passa da 47,09 e a 48,26 milioni di sacchi.
L’Organizzazione fornirà il dettaglio di queste cifre nel report mensile, che è atteso a giorni.
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