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sabato 02 Novembre 2024
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Tè freddo confezionato: qual è il migliore? Ecco il parere della nutrizionista

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MILANO – Abbiamo chiesto a Ornella Di Geronimo, Specialista in Scienza dell’Alimentazione, di darci qualche consiglio a scegliere un tè freddo di maggiore qualità. Ecco cosa ci ha detto.

Caldo e in bustina d’inverno, fresco e spesso in bottiglia d’estate il tè è una delle bevande più vendute. Considerato una bevanda dalle molteplici proprietà benefiche: agisce da antiossidante grazie ai polifenoli in grado di contrastare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare; aiuta a regolare la pressione e la circolazione sanguigna, esercitando così un’azione di prevenzione nei confronti delle patologie cardiache; è un antibatterico naturale; è un drenante.

In commercio ne troviamo tante varietà e in molteplici formulazioni.

Con l’arrivo del caldo aumenta il consumo di tè in bottiglia: fresco, gustoso, dissetante. Ma questa bevanda conterrà davvero tutti i benefici del tè in foglie? E come sceglierlo?

In questo caso un grande aiuto è dato dalle etichette nutrizionali. Per prima cosa vorrei ricordare che per tutti i prodotti commerciali vale una regola fondamentale: meno ingredienti ci sono meglio è! Ovviamente questo vale anche per i tè in bottiglia nei quali purtroppo c’è poco o niente delle foglie del tè, visto che si tratta soprattutto di bevande al ‘gusto’ di tè“.

Che cosa contengono queste bevande?

Analizziamo meglio gli ingredienti che possiamo trovare in etichetta: acqua, tè, zucchero o dolcificanti, acido citrico, acido ascorbico, aromi e spesso anche coloranti. L’ingrediente principale dovrebbe essere il tè spesso ottenuto da un infuso o da un estratto.

Meglio il primo più simile al tè in foglie come metodo di preparazione. In ogni caso la sua percentuale in queste bevande è molto bassa. Il secondo componente è l’acqua, spesso non sono riportate le caratteristiche delle acque usate per ottenere questi tè.

Possiamo poi ritrovare una serie di ingredienti che servono a modificare le caratteristiche del te: aromi che ne modificano il gusto, meglio se naturali; acido citrico che oltre ad essere un conservante serve a regolarne l’acidità e a conferire quel sapore simile al limone; acido ascorbico che agisce come antiossidante bloccandone la degradazione ed esalta il gusto del tè; coloranti, come E150d, che serve a scurire la bevanda e non dare l’impressione che sia troppo leggera, ma che è potenzialmente cancerogeno. Inoltre avete mai fatto caso che il tè in bottiglia è molto gustoso?

Non ha il sapore amarognolo del tè fatto in casa.

Questo perché viene privato dei polifenoli, responsabili del sapore amaro e astringente.

Ma se il tè lo beviamo per i suoi benefici, dati proprio dai polifenoli, che senso ha scegliere una bevanda in cui le concentrazioni di queste sostanze vengono ridotte? Ancora un punto da tenere d’occhio: sono bevande ricche in zuccheri o comunque ricche di dolcificanti…da evitare o consumare in piccolissime quantità“.

Cosa consiglia dunque ai nostri lettori?

Per tutti i motivi sopraelencati perché non farlo a casa…in fondo è facile, veloce e anche molto salutare!“.

Francesca Biagioli

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