FRASCATI — A Frascati è la festa del gelato di…vino made in Italy. Autore è un maestro artigiano che da oltre 20 anni propone il territorio dei Castelli in un cono: “L’arte dei gelatieri italiani deve diventare patrimonio dell’umanità”.
Ma è polemica sulla paternità dell’idea “I Castelli in un cono”. E’ trionfo del gelato fatto con il mosto e i vini. Dopo Vinitaly, il gelatiere Roberto Troiani rivendica la paternità di un’idea vincente e innovativa che valorizza Cannellino, Malvasia, Cesanese e autoctonie locali.
Frascati. Lo scenario
“Italian Gelato” è diverso dall’Ice Cream. Passato il 52° Vinitaly si fanno i conti anche sull’innovazione di prodotto e le proposte di appeal per un mercato sempre alla ricerca di spunti inediti nel solco della tradizione.
I numeri della gelateria artigiana italiana sono da capogiro
Si parla di 39mila laboratori su 60mila aperti complessivamente in Europa. E l’Italia è il primo Paese al mondo che ha visto il predominio del prodotto artigianale su quello industriale.
L’immagine internazionale del gelato artigianale italiano è in costante crescita: gli anglosassoni lo chiamano Italian Gelato appunto per distinguerlo dal loro anonimo ice cream.
Dietro quest’eccellenza italiana ci sono sicuramente le materie prime di alta qualità. Ma, soprattutto, c’è la sapiente maestria degli artigiani.
Una maestria che merita il riconoscimento Unesco anche per meglio rimarcare il ruolo del saper fare in un prodotto gastronomico diventato globale.
Proprio un italiano inventò il gelato come lo conosciamo modernamente e lo portò per primo a Parigi, addirittura nel Settecento. E le massicce emigrazioni ottocentesche di nostri artigiani hanno diffuso e fatto apprezzare l’Italian Gelato in Europa e nel mondo.
Il gelato italiano patrimonio dell’umanità
“L’arte dei gelatieri italiani deve diventare patrimonio dell’umanità. Esattamente come lo è diventata l’arte dei pizzaioli, dopo una battaglia sostenuta anche dalla Cna, anche di recente, dopo le grandi fiere.
Come il Salone internazionale del gelato di Rimini, dopo il Vinitaly e poco prima di Cibus 2018, occorre crederci e impegnarci sino al successo ” – sottolinea Roberto Troiani, Maestro gelatiere di Cocciano, frazione di Frascati, che della fedeltà alla natura, alla disciplina e alla ricerca della materia prima di qualità ne ha fatto ragione e orgoglio della sua professione.
Da oltre 20 anni Troiani fa ricerca e innovazione di prodotto nel suo laboratorio: è lui ad aver proposto nel 2005 i primi gelati fatti con il mosto del vino e volti a valorizzare il suo amato territorio dei Castelli, grazie agli uvaggi locali, quali Cannellino, Malvasia e Cesanese. È lui ad essere stato interpellato da aziende giapponesi e aver solcato l’Oceano per insegnare nel pasese del Sol Levante l’arte del gelato nella versione al Sakè e in India ad appassionati cultori delle sue creme sopraffine. E’ lui che porta la sua idea a ristoratori, a catering, proponendola nelle classi dove insegna tra uvaggi doc e rispettosi del territorio.
E’ lui, infine ad essere andato tra i primi, al Vinitaly nel 2015 a proporre un’estensione della sua idea con il gelato al Recioto nello stand Veneto presso una grande azienda veronese.
La polemica sulla paternità del gelato di…vino
E proprio in questi giorni, Roberto non ci sta proprio a vedere sottratta la paternità della sua idea e i suoi studi ultraventennali da scaltri colleghi che si affacciano da poco su questa nicchia di mercato.
Dopo aver visto sui social un certo interesse e movimento sul tema da parte di altri colleghi voglio ribadire con chiarezza che io opero già da oltre vent’anni anni nel settore del gelato al vino a Frascati, utilizzando prodotti del nostro territorio come potete anche costatare consultando il mio sito internet, e le devine di articoli sulla stampa specializzata nazionale e i riconoscimenti ottenuti – chiarisce – Vorrei ricordaretutti gli operatori delle aziende vinicole che, sempre meno e sempre meno pagati, continuano ad assicurare qualità per un prodotto che risulta straordinario. Dalla figura chiave dell’enologo sino agli operai attenti ai processi di lavorazione, è questa una filiera di grande orgoglio per il made in Italy alimentare.
Oltre 40 gusti
La mia intende essere una puntualizzazione perché in taluni servizi TV ho riscontrato inesattezze e scarso approfondimento, e un modo di proporsi da parte di taluni colleghi non rispettoso di chi, come me e mia moglie, porta avanti questa sfida con sacrificio, da Frascati in tutta Italia e all’estero, nella mia azienda di famiglia aperta sin dal 1952. Non voglio fare polemica sterile, poiché sono felice di un successo che si possa consolidare e condividere, tuttavia rivendico la paternità originaria della mia idea – prosegue l’artigiano – Ho realizzato in questi anni oltre 40 gusti che sono il risultato di una certosina opera di sperimentazione e conoscenza, un’alchimia e ricerca di un equilibrio ardito di gusti diversi di gelati al vino
Amo lavorare sulle nicchie di mercato – conclude Roberto Troiani –Solo prodotti certificati e l’utilizzo di soli ingredienti naturali, di primissima scelta, freschi e di ottima qualità, provenienti dal territorio e dalle vicine campagne dei Castelli Romani, senza aggiungere alcun conservante o colorante.
Frutta, fragoline di bosco, erbe di campo; latte, abbinati a uve rosse e bianche, vini e addirittura mosto, regalano ai suoi gelati sapori e profumi invitanti, deliziosi e unici.
Rafforzare la conoscenza del gelato tradizionale
Vogliamo rafforzare la percezione e la conoscenza del prodotto gelato tradizionale, da consumarsi non solo nella stagione estiva, ma tutto l’anno.
Con questa idea condita dalla novità del vino unito a sorbetti e creme. Proponiamo gelati al mosto d’uva della vendemmia in corso, gelati ai vini locali; del Lazio ed ai vini di altre regioni, Merlot, Recioto veneto; Negroamaro pugliese, sorbetti con frutta autunnale abbinata a vini che meglio ne esaltano il sapore.
E’ l’Italia con le sue eccellenze ad emergere
Sempre per qualità e gusto e innovazione che è figlia di studio, conoscenza e sperimentazione da tanti anni.
Il famoso vino di Frascati, il Cannellino, la Malvasia puntinata all’arancia; la Crema Romana, La crema al miele, le pesche, i mosti e i vini dolci son protagonisti e nelle mani di Roberto Troiani diventano prelibatezze ricercate in tutto il mondo.
Il gelatiere da molti anni, con l’aiuto della moglie Luisa, ha creato un laboratorio dell’innovazione. Questo porta a Roma, in Italia e nel mondo sino in Giappone e India, per formare centinaia di studenti nei vari istituti di Roma; collaborando con scuole e accademie che “sfornano” pasticceri e artigiani.