MILANO – Il bubble tea è il tè con le bolle nato a Taiwan negli anni ’80, diventato in questi ultimi anni un fenomeno del beverage in tutto il mondo, tanto che il suo mercato oggi vale già oggi 2,4 miliardi di dollari e le prospettive sono di raggiungere i 4,3 miliardi di dollari entro il 2027, trainato dalle preferenze di consumo dei più giovani e dei millennials. Ne avevamo parlato già di recente: la catena Frankly ha surfato sull’onda del bubble tea e da poco ha avviato una campagna di equity crowdfunding, che ha totalizzato 1,5 milioni. Qui trovate la prima parte dell’articolo apparso su startupbusiness.it che riferisce della conclusione della campagna di raccolta fondi.
Frankly, la startup del bubble tea
Per cavalcare quest’onda in Italia è nata Frankly, fondata da Franco Borgonovo e Lati Ting, che dal 2017 a oggi si è trasformata nella prima catena italiana di bubble tea. A giugno 2021 aveva chiuso un aumento di capitale da un milione e mezzo di euro, grazie a una campagna di equity crowdfunding avviata su Mamacrowd. E così ci ha riprovato, coronando un’altra campagna di successo.
La campagna di Frankly è andata in overfunding in meno di un mese, superando del 180% l’obiettivo minimo. I fondi raccolti serviranno per consolidare la presenza in Italia di Frankly come prima catena nazionale del te con le bolle e punto di riferimento del mercato: “Nei prossimi 2 anni vogliamo aprire 24 nuovi negozi in Italia – spiega Franco Borgonovo, founder di Frankly insieme a Lati Ting – e portare il nostro modello anche oltre i confini italiani, con l’ambizione di diventare il punto di riferimento anche sul mercato europeo entro il 2025”.
Attualmente ci sono 8 punti vendita aperti nelle città di Milano, Torino, Bologna, Bergamo e Pavia; la società ha oltre 70 i dipendenti e un fatturato di 2.3 milioni di euro nel 2021 (che a regime dovrebbe avvicinarsi ai 4 milioni nel 2022). E poi l’e-commerce, attraverso cui Frankly distribuisce in tutta Italia (e presto in tutta Europa) kit, prodotti, ingredienti e accessori per il bubble tea ‘fai da te’.
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