domenica 22 Dicembre 2024
  • CIMBALI M2

Borgonovo, founder Frankly: “Apriremo il 9° negozio a Milano e poi l’Europa nel 2024”

Progetti per il futuro? Risponde uno dei due fondatori: “Stiamo facendo entrare dei nuovi soci in Frankly che porteranno la finanza necessaria per lo sviluppo della società, nelle prossime settimane apriremo l’aumento di capitale. “

Da leggere

  • Dalla Corte
  • Brambati
  • TME Cialdy Evo
  • Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – In occasione dell’ottava apertura della catena di Bubble Tea, bevanda assolutamente di tendenza che ha superato anche la prova del Covid, e che sta conquistando lo Stivale un punto dopo l’altro, abbiamo voluto studiare da vicino la magia che ha portato al successo di Frankly e così abbiamo intervistato uno dei due fondatori insieme a Lati Ting, Franco Borgonovo. Che ci ha restituito la visione dietro a un brand che
vuole offrire non solo un prodotto buono, ma anche una comunità di appartenenza.

Frankly nasce nel 2016 a Milano e nel giro di pochi anni, compresa la pandemia, ha registrato una crescita del retail del 75%: qual è il segreto dietro questi numeri?

“Non c’è un segreto vero e proprio: come sempre è frutto di tanti fattori, incluso un po’ di fortuna. Noi siamo nati nel dicembre 2016, con l’apertura il 22 dicembre del primo negozio. Credo che siamo stati bravi a costruire un brand che rispondesse ai valori e alle aspettative della generazione Z, dei 15-25enni, una fascia d’età che rappresenta il nostro pubblico di riferimento ed oltre l’80% dei nostri clienti.

Abbiamo sempre pensato Frankly come a un brand inclusivo e internazionale. Inclusivo perché anche nella nostra comunicazione e nelle nostre attività, vogliamo esser comprensivi al di sopra delle differenze di genere, di etnia e aperti verso tutte le sfumature possibili delle persone. Abbiamo creato anche tante iniziative dedicate al supporto della comunità Lgqbt+ e di questo siamo fieri.

Dentro uno dei punti Frankly, con una Faema E61 al bancone

Il secondo tema è poi l’internazionalità: nei nostri negozi lavorano persone di dieci nazionalità diverse e l’inglese è la lingua corrente, una sorta di ponte tra la cultura americana, italiana e orientale da cui arriva il prodotto in origine. Sono questi i valori fondanti di Frankly, gli stessi condivisi e apprezzati dai nostri clienti. Nel tempo sono
comparsi tantissimi negozi che vendono Bubble tea. Noi cerchiamo di distinguerci con prodotti biologici e sani, evitando l’uso di polverine e usando tanti ingredienti a zero calorie. La coda però si crea anche perché la gente vuole partecipare alla comunità Frankly.”

Quando e come avete capito che il Bubble Tea era la bevanda da cavalcare in Italia?

“L’Italia ha una tradizione culinaria molto forte e tradizionalista. Abbiamo iniziato un po’ come una scommessa: al tempo lavoravo come consulente, Lati arrivava da Vancouver dove il Bubble Tea era già esploso. Quando è venuta qui a studiare, ha subito notato che mancava questo prodotto. Abbiamo deciso allora di aprire il primo negozio.”

Nel Paese dell’espresso, siete riusciti a creare una vera e propria catena con otto store in totale: pensate di espandervi ulteriormente lungo lo Stivale? Dove vorreste arrivare, finalmente Roma?

“Apriremo il nono negozio tra dicembre e gennaio a Milano. Realisticamente verrà aperto a gennaio nella Stazione Centrale. L’obiettivo è crescere ancora: nel 2022 e nel 2023 su tutto il territorio nazionale. Roma sicuramente ci interessa, ma anche altre destinazioni sono nella nostra pianificazione. Il nostro terreno di conquista rimane però l’Europa, dove vorremmo diventare il player principale per il 2024. Ogni nazione ha la sua storia, ma l’Europa è già un passo avanti rispetto all’Italia: ci sono delle catene piccole in UK in
particolare, ma anche in Spagna e il Bubble Tea si sta espandendo nelle principali città europee. Ancora però non ci sono catene colosso di riferimento. Il vantaggio del first mover a livello di branding è da cavalcare al più presto.”

Come si è sviluppato il canale online e la consegna a domicilio di Frankly? È una scelta vincente con la pandemia ancora in corso in termini di numeri?

“Quando si parla delivery si deve distinguere tra consegne a domicilio riferendosi a piattaforme quali Deliveroo, Glovo, UberEats o Justeat e l’online. Il primo vende il prodotto finito a partire dal negozio, mentre l’e-commerce vende gli ingredienti per prepararsi la bevanda a casa. Il trend dell’online è partito con il lockdown e ci sta dando soddisfazioni e quindi insisteremo, tramite Amazon in tutta Europa visto che l’80% dei nostri prodotti è venduto fuori dall’Italia. Stiamo investendo su questo canale e rimarrà a
prescindere dai prossimi sviluppi dovuti al Covid.

Proponiamo sia gli ingredienti singoli sia le box con gli ingredienti necessari per le ricette e tutte le istruzioni per preparare il bubble tea a casa. Solitamente il cliente che compra l’ingrediente singolo ci conosce già, come già apprezza il nostro prodotto. Alcuni ingredienti sono difficilmente trovabili nei supermercati. I kit invece sono completi e dedicati anche a chi non sa niente del Bubble Tea.”

Vorreste ispirarvi al modello di Starbucks, puntando in alto?

“La storia di Starbucks per noi è certamente un’ispirazione sia come business sia come condivisione di valori. È un successo che però è difficilmente replicabile. Non abbiamo l’arroganza di equipararci a loro, anche se rimane un punto di riferimento. Realisticamente di Starbucks ce n’è solo uno. Erano anche anni diversi, con un mondo più lento. Comunque in Asia, dove il Bubble Tea è nato, ci sono catene grandi come McDonald’s. In Europa ci si prova. Il nostro onere e onore è quello di far conoscere il prodotto e creare il mercato da zero. Pensiamo in grande. In Europa c’è spazio.”

Quali sono i tè che usate e quali invece gli altri ingredienti di Frankly

Fruit Tea Frankly

“A livello di tè usiamo il Jasmin green tea e l’Assam black tea, entrambi importati da Taiwan. L’iper personalizzazione è il segreto: offriamo diversi ingredienti salutari come l’aloe vera, i semi di chia come topping, ma anche le popping boba, più fruttate e golose. In inverno vanno molto i marshmallow soprattutto con il caffè, che noi vendiamo. Usiamo poi la Tapioca, radice sudamericana in palline gommose, topping originale del Bubble Tea. Si può anche regolare la temperatura ed il livello di dolcezza della bevanda.

Ogni mese, un reparto di ricerca e sviluppo crea il “drink of the month”: i più popolari si aggiungono al menù fisso. Suggerimenti arrivano anche da chi lavora in negozio. Tra le bevande più di successo ci sono sicuramente il caramel latte macchiato e il pumpkin spice latte (latte macchiato) con lo sciroppo di zucca e di spezie. La nostra bevanda è stagionale: il picco si ha in estate, con la versione più dissetante. Ma di inverno, il caffè come percentuale diventa più importante. Il tè va al 60% e il caffè di inverno arriva al 40%.”

Progetti per il futuro?

“Stiamo facendo entrare dei nuovi soci in Frankly che porteranno la finanza necessaria per lo sviluppo della società, nelle prossime settimane apriremo l’aumento di capitale. “

CIMBALI M2

Ultime Notizie

Carte Dozio