LIVORNO – Da suo padre aveva ereditato la grandissima passione per quel lavoro che tanto amava. Nel corso degli anni cinquanta del Novecento aveva aperto la storica torrefazione in via del Bosco e da quel momento era diventato un imprenditore di successo e l’attività era entrata in famiglia. Franco Grillo e stata un’istituzione per la città e la sua morte, all’età di 89 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile nelle vite di molti. Nel pomeriggio di venerdì 22 aprile, nella chiesa Santa Maria del Soccorso, in tanti hanno voluto dargli un ultimo, affettuoso, saluto.
Franco Grillo, una vita nel caffè
Era il 1951 quando il padre di Franco aprì la sua torrefazione, la Stefanini. Lui iniziò a lavorare lì. Poi, nel corso degli anni sessanta, ha aperto due supermercati, uno in via del Bosco e l’altro in via Bandi, la cui gestione e poi passata di mano. La torrefazione, invece, e ancora dei familiari Grillo. Al momento il suo nome è Caffè Toscano e a mandarla avanti e uno dei figli di Franco: Riccardo, socio tra l’altro della Pallacanestro Livorno.
«Mio padre mi ha trasmesso la passione per questo lavoro – racconta sempre – e con gli anni, grazie ai suoi valori di vita, ci ha concesso di arrivare a grandi risultati. Padre, poi, ha sempre tenuto unita il nucleo familiare e ci ha cresciuti in maniera esemplare». Riccardo e gli altri 3 figli: Federico, Alessandro e Andrea.