BRESCIA – Sorpresa! Un supermercato della città vende il vero Franck, in auge ai tempi della seconda guerra. Nel cesto delle offerte ecco 125 grammi di cicoria tostata e macinata, (costo cent. 0,90). Un cucchiaino aggiunto a due, tre di polvere di caffè: questa l’antica ricetta del vero Franck riproposto in scatola gialla di cartone, con grafica d’antan. Era in auge quando l’Italia, povera in canna, sognava una tazza di «caffè-caffè».
Franck, quello in polvere era da nababbi
E un cartoccio di chicchi si conservava in scatole di latta chiuse come casseforti. La massaia ingegnosa suppliva con l’orzo tostato, o centellinava il caffè preso alla borsa nera mescolandolo alla cicoria. E i fondi, prima di ingrassare la terra nel vaso di basilico sul balcone, tornavano ad essere bolliti, almeno per insaporire il latte della colazione.
Effetto della crisi questo ritorno sul mercato?
Siamo tanto «en giande» da essere ridotti, come il figliol prodigo, a dividere il frutto della quercia con i maiali di cui era custode? Mi interrogo senza risposta.
Costanzo Gatta
Fonte Corriere.it