domenica 22 Dicembre 2024
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Mondiale, parla Masciullo: «Per fare meglio l’Italia deve investire in ricerca»

Masciullo ha rappresentato l’Italia ai WBC - World Barista Championship a Seul, confrontandosi con altri 58 paesi in gara

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MILANO – Parla direttamente Francesco Masciullo, il campione italiano 2017 di caffè. “La prima volta al mondiale è stata un’esperienza fantastica. Sfidare grandi professionisti è complesso, ma il mio risultato mi dice che l’Italia può arrivare a grandi livelli se ci metterà impegno. Ma bisogna investire in ricerca”

Francesco Masciullo giocherà al prossimo campionato italiano

Francesco Masciullo era già stato eletto lo scorso gennaio al Sigep – Salone Internazionale Gelateria Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè). Ora ha portato l’Italia all’undicesimo posto, su cinquantotto paesi in gara, al WBC – World Barista Championship. Il campionato mondiale di caffè conclusosi domenica 12 novembre a Seul, in Corea del Sud.

Ventiseienne, salentino di nascita, ma fiorentino d’adozione

Era alla sua prima esperienza al mondiale; aveva superato le eliminatorie giungendo sabato alle semifinali. Al centro della sua gara, il tema del riscaldamento globale. Assieme alla proposta di caffè dalle eccezionali caratteristiche gustative. Queste devono questa altissima qualità all’adattamento a altre condizioni climatiche e alla ricerca dell’uomo.

 

Nel team coach Sanapo e l’iridato 2014 Izaki

In squadra con Francesco Masciullo e il coach Francesco Sanapo. Lo stesso che nel 2013 si è classificato sesto al WBC a Melbourne, la più alta posizione mai raggiunta dall’Italia.

Nel team anche Hidenori Izaki. Il campione giapponese e del mondo nel 2014, e Nikos Kanakaris, finalista ai campionati greci.

Il campione è stato sostenuto da Caffè Corsini, Ditta Artigianale, Mumac Academy, Urnex, Pentair e Sigep

E’ emozionato Francesco Masciullo, appena rientrato da Seul.

“La prima volta al mondiale è stata un’esperienza fantastica. Sfidare grandi professionisti è complesso. Ma il mio risultato mi dice che l’Italia può arrivare a grandi livelli se con impegno. Ma bisogna investire in ricerca. I feedback che ho ricevuto da parte dei giudici sono stati tutti positivi. Proprio per questo non mi fermerò. Anzi. Gareggerò nuovamente al prossimo campionato italiano!”

Parla il coach Francesco Sanapo

“Masciullo ha dimostrato il suo talento al mondiale. Classificandosi già alla prima uscita tra i top al mondo a soli 26 anni. Ha gestito benissimo lo stress della gara ed è riuscito a condividere realmente con i giudici quello che per lui era fondamentale. Credo sia un talento dell’Italia. Un bene da curare e da coltivare per mantenere alto il nome del caffè italiano. Anche perché ad oggi l’Italia parte un passo indietro in questa tipologia di gara.

Necessari più investimenti da parte di tutti

Continua Sanapo.

“Non sono più le competizioni di dieci anni fa, dietro le squadre ci sono veri e propri team di ricerca e sviluppo. La gara è solo la presentazione di questo percorso. Sebbene noi ci abbiamo investito un anno di lavoro, non è stato sufficiente. Anche se abbiamo toccato livelli alti. Non so chi altro nel nostro Paese possa permettersi di arrivare così. Perché da noi la gara non è ancora vista come qualcosa in cui ci si può investire, ma come la competizione di un ragazzo che va a fare i caffè. Mentre all’Estero è vista come presentazione del progetto di ricerca. È una visione molto differente, ed è per questo che sono stupito e felice del nostro risultato. Avendo ben presente il valore delle gare degli altri competitor”.

Chiude Cristina Caroli, coordinatrice nazionale Sca Italia

“Francesco Masciullo ci ha resi orgogliosi della sua prestazione perché durante la sua routine lo abbiamo visto risolvere alcuni problemi che si sono creati. Lo ha fatto con una tale prontezza e capacità di improvvisazione che solo un barista con il controllo assoluto può esprimere. La sua routine è arrivata ai giudici con il potenziale intatto. Se questo non è bastato per portarlo fino in finale, nulla toglie alla limpidezza della sua prestazione e alla sua rappresentatività”.

I “due Francesco”, professionisti del caffè

Appena terminati gli studi in Salento, Francesco Masciullo ha frequentato un corso di caffetteria con Sanapo. Tramite Caffè Corsini.

Da quel momento è nata la sua passione per il chicco. Trasferitosi a Firenze, vi lavora come barista per tre anni. Al termine dei quali si sposta a Londra per specializzarsi nell’ambito dello specialty coffee. Dopo questa esperienza rientra a Firenze in occasione dell’apertura di Ditta Artigianale nel 2014. Prima linea di caffetterie specialty italiane, dedicate al consumo consapevole di caffè

Per maggiori info

www.dittaartigianale.it

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