LONDRA – Un immobiliarista senza scrupoli lo ha distrutto, la popolazione locale lo ha ricostruito mattone per mattone e ora lo difende dai bulldozer, i media lo hanno reso celebre: il Francesca’s café, il bar dell’East End di Londra di proprietà del siciliano Calogero Platia, detto Tony, è stato teatro di una sorprendente dimostrazione di solidarietà internazionale. Con l’arrivo del sindaco di Naro (il Paese in provincia di Agrigento dove è nato Tony), Maria Grazia Brandara.
La battaglia per salvare locale è un emblema di ciò che da tempo sta accadendo in tutta Hackney, il quartiere dell’East End di Londra
Quattro anni fa, intuendo che l’area di Broadway Market (dove si trova il locale) rappresentava un buon investimento, diversi gruppi immobiliari hanno acquistato dall’ autorità locale, in disperato bisogno di fondi, molti degli edifici occupati dai negozi della strada, tra cui il bar di Tony.
Ora Roger Wratten, l’immobiliarista entrato in possesso dell’ edificio dove sorge il Francesca’s Café, ha deciso che è venuto il momento per Tony di dire addio al bar fondato 30 anni fa e che al suo posto sorgeranno invece nuovi appartamenti di lusso.
Ma contro Wratten ed i suoi progetti si è schierato il combattivo Tony e con lui tutti gli ex clienti e vicini del Francesca’s Cafè, che hanno dato vita ad una campagna, Save Broadway Market.
Sul loro sito Internet spiegano il perché della loro protesta: molti degli immobiliaristi che come Wratten si sono impossessati degli edifici un tempo proprietà dell’autorità locale lo hanno fatto a prezzi stracciati, partecipando ad aste dalle quali chi occupava i negozi e gli appartamenti in questione è stato tagliato fuori, anche se era pronto a versare più di quanto gli immobiliaristi hanno speso.
E così, dopo aver scritto al sindaco di Londra, Ken Livingstone, e all’ambasciata d’Italia in Gran Bretagna, il primo cittadino di Naro, il deputato regionale Maria Grazia Brandara, è arrivato ieri nella capitale britannica per dare un segnale di interesse e di sostegno nei confronti del suo concittadino.
«Stiamo agendo nel pieno rispetto delle istituzioni e non siamo qui per protestare contro chi vuole cacciare Tony dal suo bar, ma per offrire al nostro concittadino il nostro sostegno e la nostra solidarietà», ha precisato Brandara, la quale ha ricevuto dall’ambasciatore d’Italia a Londra l’assicurazione che farà «quanto possibile» per aiutare Platia.
Ad accogliere Brandara ieri sono stati alcuni degli abitanti del quartiere che da luglio si battono per salvare il Francesca’s café dalla demolizione
Al primo piano, al quale si accede tramite una scala a pioli, dormono tutti quelli che ogni notte a turno occupano l’edificio per proteggerlo dall’eventuale arrivo dei bulldozer. Giacche pesanti, una stufa elettrica in un angolo, un bollitore per fare tazze di tè sono le uniche cose che li difendono dal freddo. Con loro c’è Betty Shanks, ex presidentessa della giunta comunale di Hackney, a 76 anni la più anziana squatter del gruppo.
La combattiva bisnonna ha in programma di partire per New York per incontrare un’associazione che laggiù si è battuta contro l’identico problema. L’atmosfera – tra i tanti italiani, londinesi e siciliani, i fotografi ed i cameramen – è di grande fermento, speranza e ottimismo. Ma quando i giornalisti vanno via, le preoccupazioni si riaffacciano.
Ad occupare erano in tanti. Non resta che ripetere l’augurio fatto dalla Brandara a Tony: «speriamo di potere ritornare al tuo bar il prossimo anno».