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lunedì 04 Novembre 2024
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Francesca Pedretti: “La vittoria l’ho conquistata con la dedizione e tanta passione per il caffè”

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MILANO – Per la prima volta in Italia, la competizione per baristi dedicata ai partner Starbucks si è svolta durante la giornata del 31 luglio. Presso il punto della catena di recente apertura in via Filippo Turati 25. A sfidarsi sono stati i migliori talenti raccolti nei vari store Starbucks italiani: tra tutti, è spiccata la giovanissima Francesca Pedretti. Di appena 21 anni, con tanta voglia di conoscere e comunicare la materia prima: il caffè.

Ora impiegata al massimo regime nello store di Garibaldi. Dove prima ha svolto un periodo di stage, proprio in occasione dell’apertura. Confrontandosi con un flusso di clientela impressionante. Che però non l’ha spaventata. Anzi, con l’aiuto dei colleghi, è riuscita a formarsi come una vera professionista.

Francesca Pedretti: che cosa l’ha portata alla vittoria?

“Sicuramente la passione per il caffè. Che è cresciuta grazie all’esperienza condivisa con i miei colleghi. La stessa che metto in tutto ciò che faccio e che poi posso restituire al prossimo. Ho creduto in me.”

In che cosa pensa di esser stata più forte durante la gara?

“L’esser stata me stessa e l’averci creduto fino in fondo. Mostrando che,comunque, questo non è solo un lavoro per me. Ci tengo veramente a un livello più profondo.”

Da dove nasce la passione di Francesca Pedretti,  barista giovanissima

“E’ nata ed è cresciuta proprio grazie a questa esperienza. Dal momento in cui ho inviato il mio curriculum a Starbucks, nel 2018, ho iniziato a esplorare questo mondo. Ho cominciato come barista, senza soffermarmi troppo sulla storia dietro la tazza.

Precedentemente io non avevo mai studiato in questo senso, avevo fatto tutt’altro. Invece poi, attraverso i corsi di formazione, mi si è aperto proprio un mondo.

I miei colleghi poi, con più esperienza nella caffetteria, mi hanno trasmesso le loro conoscenze. E così mi sono appassionata: scoprendo la materia.”

Cosa ci racconta del caffè che ha scelto?

“Si tratta del “Pike Place“. L’ho scelto perché rappresenta il cambiamento che ha apportato Starbucks nel settore. Questo perché i consumatori, attraverso l’esempio dei diversi metodi di estrazione, ha potuto per lo meno intuire la complessità nascosta dietro una tazza.

Non bevendo più il caffè nella totale ignoranza dei metodi di lavorazione e della cura dedicata alla crescita della pianta.”

E ora all’Emea di Londra

“Sono già emozionatissima al pensiero. Ero turbata anche solo per la competizione di oggi, in cui mi sono confrontata con persone che conosco. Però sono molto felice di poter rappresentare l’Italia e i miei colleghi alla competizione internazionale.”

Si aspettava questa vittoria?

“Ci speravo. Perché comunque credo molto in quello che faccio e, soprattutto, sono convinta di trasmetterlo agli altri. Tant’è vero che tutti i miei colleghi sono stati i primi a supportarmi e a credere nella mia vittoria. Proprio perché sono in grado di coinvolgere molto in quel che mi appassiona.”

Che cos’è per Francesca Pedretti, Starbucks

“Starbucks è qualcosa di speciale per me. Perché, quando mi è capitato di viaggiare all’estero, la tappa fissa era proprio una delle sue caffetterie. Quando ho iniziato a lavorarci al suo interno, ho scoperto tante cose che da consumatrice mi sfuggivano.

Invece la dedizione e la passione nel servizio e nella preparazione, sono essenziali. Il gruppo che si viene a creare poi è tutto. Per me, nello store, se non ci fossero i miei colleghi, non sarebbe più la stessa cosa. Quello che sono, è grazie a loro.

Io sono arrivata dal nulla, e sono arrivata fin qui senza neppure sapere come preparare il caffè. Invece poi ho potuto conoscere il prodotto, imparare a saperlo trattare, fare Latte art e poi vincere… insomma: ancora non ci credo.”

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