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martedì 05 Novembre 2024
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Fontana sul Vending: “Se rimaniamo inchiodati a prezzi ignobili è colpa nostra”

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MILANO – L’editoriale di Alessandro Fontana per DA Italia, Venditalia 2012: l’orgoglio del vending. Sul numero in distribuzione di DA Italia è uscito questo editoriale di Alessandro Fontana a commento del successo dell’ultima edizione di Venditalia Ve lo proponiamo.

Fontana: L’orgoglio è un sentimento molto difficile da definire

Se è eccessivo rischia di trasformarsi in superbia ed entrare nel ristretto cerchio dei vizi capitali, se è troppo poco può portare ad un deficit di autostima che può minare la fiducia nelle proprie capacità. Dopo Venditalia 2012, una fiera che in tempi difficili è stata in grado di sviluppare numeri senza precedenti, il legittimo orgoglio di aver contribuito al successo della manifestazione, spetta però di diritto a tutti gli operatori della filiera coinvolti nella sua realizzazione. Questo settore è ancora in grado di esprimere valori, sia quantitativi che qualitativi, in controtendenza con la congiuntura economica. Ha una forza e una determinazione che meritano un futuro migliore.

Fontana continua: Siamo stati talmente bravi in questa occasione che viene spontaneo domandarsi: se siamo capaci di mettere in campo così tante risorse e professionalità a Venditalia, perché non proseguire su questa strada? Il potenziale aumento dell’iva, il misuratore fiscale, la tassa sulle merendine e sulle bibite, l’etichettatura obbligatoria… Quante sfide e quanti potenziali rischi stanno affacciandosi all’orizzonte. L’unica reazione possibile è quella di trovare forti motivazioni comuni, come quelle che hanno permesso il grande successo di Venditalia.

Le imprese di gestione, ad esempio, devono reagire attraverso la manifestazione collettiva di un’incrollabile volontà di iniziare il percorso per l’aumento dei prezzi alla vendita sino alla quota minima dei 50 centesimi, unica risposta sensata per tornare a fare gli imprenditori.

Gli esperimenti con i distributori a doppia campana e quelli di alcuni gestori virtuosi che sono riusciti ad introdurre alcuni servizi evoluti, hanno dimostrato al di là di ogni dubbio che il consumatore se riceve di più è senz’altro disposto a pagare di più.

Se rimaniamo inchiodati a prezzi ignobili è solo colpa nostra

A volte non è nemmeno solo a causa di una feroce concorrenza al ribasso, ma semplicemente perché non si sanno fare i conti o non si hanno le competenze e la struttura necessarie ad alzare i listini. Essere orgogliosi del proprio lavoro e dei risultati raggiunti deve dare a tutti la giusta motivazione per mettere davvero mano ai problemi reali del settore, senza più scuse, compromessi, scorciatoie e scheletri nell’armadio. Il legittimo orgoglio di appartenere alla comunità del vending deve farci capire quanto possiamo essere forti se operiamo come un’entità collettiva e quanto abbiamo da perdere se coltiviamo solo interessi e ambizioni private.

Le dinamiche di mercato, ormai sempre più determinate da fattori esterni al vending, ci hanno insegnato che da soli non si può andare da nessuna parte. La nostra è una strada che deve essere percorsa tutti insieme e ogni passo nella giusta direzione deve essere difeso in ogni contesto: aziendale, concorrenziale, istituzionale e associativo.

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