Fino al 22 marzo si terrà la 68esima sessione della Commissione sullo stato delle donne nel mondo, per accelerare il raggiungimento del quinto obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, che prevede l’annullamento della disuguaglianza di genere. Per l’inaugurazione, Lavazza ha abbinato il suo caffè d’eccellenza e borse di tela che riprendevano le fantasie delle immagini. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Federica Farina per La Voce di New York.
Lavazza Foudation al Palazzo di Vetro per la mostra More Than Us
NEW YORK – “Le donne hanno sempre portato due pesi, quello privato e quello sociale. Sono la colonna vertebrale delle società”, diceva Rita Levi Montalcini. Le sue parole sono state riprese dall’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, che ha inaugurato la mostra More Than Us in collaborazione con la Fondazione Lavazza al Palazzo di Vetro sede delle Nazioni Unite, l’Onu.
L’11 marzo è cominciata la 68esima sessione della Commissione sullo stato delle donne nel mondo fino al 22 marzo, per accelerare il raggiungimento del quinto obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, che prevede l’annullamento della disuguaglianza di genere.
“Questa mostra non è una mera collezione di immagini splendide, ma una testimonianza visiva della forza, del coraggio e dell’influenza delle donne moderne che plasmano attivamente la propria comunità – ha continuato Massari. – Rappresentano il nostro impegno a sostegno dell’empowerment femminile. Le condizioni necessarie per fare ciò sono istruzione, cibo, pari accesso alle opportunità di lavoro”.
La mostra si trova al piano terra, poco dopo all’ingresso della UN HQ Delegates Entrance. Per l’inaugurazione, Lavazza ha abbinato il suo caffè d’eccellenza e borse di tela che riprendevano le fantasie delle immagini. All’interno, il protagonista assoluto: il calendario 2024 che celebra i 20 anni dalla nascita della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus.
Nel 2004 è stata istituita per promuovere e realizzare progetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale a favore delle comunità produttrici di caffè in tutto il mondo. “Siamo partiti dall’Africa, l’unico continente sulla Terra dove il chicco nasce e cresce in maniera spontanea – ha spiegato Francesca Lavazza, membra del Consiglio di Amministrazione dell’azienda, a La Voce di New York. – In particolare, la prima missione è stata in Uganda”.
E poi ha continuato Veronica Rossi, Lavazza Group senior sustainability manager, come riportato da La Voce di New York: “A oggi abbiamo trentatré progetti in venti Paesi. In ciascuno ci sono altrettanti percorsi per costruire e sviluppare l’imprenditorialità femminile. Offriamo supporto a livello fisico e mentale a circa tremila donne, vittime di violenza sessuale. Sosteniamo i giovani e iniziative volte a migliorare la situazione per le prossime generazioni”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.