TORINO – Con l’obiettivo di contribuire alla rinascita del paesaggio naturale, tutelare la biodiversità e fornire nuovi servizi ecosistemici, Fondazione Lavazza festeggia i suoi 20 anni di attività mettendo a dimora 500 piante tra alberi e arbusti nell’area del Parco Stura Sud a Torino insieme a Rete Clima, ente non profit che da oltre 10 anni realizza progetti ESG per le aziende, con una particolare attenzione ai progetti di forestazione e di decarbonizzazione.
Fondazione Lavazza e Rete Clima per il Parco Stura
L’intera area del Parco Stura, che sorge lungo le sponde del torrente Stura di Lanzo, è stata negli ultimi anni oggetto di importanti operazioni di bonifica e riqualificazione che hanno portato alla creazione di due distinte aree: il Parco Stura Sud (sul versante sud del fiume) e il Parco Stura Nord (sul versante nord). In particolare, il Parco Stura Sud può rappresentare, nel tessuto urbano di Torino, una vera e propria oasi verde, punto di incontro tra natura e città.
La Fondazione Lavazza con la sua vasta presenza internazionale si prende cura di tutte le comunità in cui opera, con particolare attenzione al territorio in cui queste vivono:
In questa occasione per l’evento oltre 100 persone, tra dipendenti e collaboratori del Gruppo Lavazza, hanno preso parte all’iniziativa mettendo a dimora diverse piante, tra alberi e arbusti, autoctone tra cui Acero, Pioppo, Frassino, Ontano, Ciliegio selvatico, Farnia, Nocciolo, Frangola, Corniolo, Sanguinello, Viburno, Ligustro. Grazie all’operazione di forestazione, Fondazione Lavazza e Rete Clima contribuiscono a ricucire lo strappo tra centro e periferia, donando nuovo verde a tutta la cittadinanza.
Le foreste urbane sono infatti delle vere e proprie NBS (Nature Based Solutions) capaci di migliorare qualitativamente il territorio, la connessione ecologica e la vita dei cittadini, tutelando la biodiversità e contrastando il riscaldamento climatico. In particolare questo intervento verrà realizzato quale Bio-Forest, con l’obiettivo cioè di realizzare una foresta particolarmente orientata alla promozione della biodiversità locale: la prevalenza di arbusti rispetto ad alberi, le modalità di piantagione, la gestione della manutenzione saranno funzionali a questo scopo, considerando la biodiversità è uno dei target più colpiti dagli effetti locali del riscaldamento climatico.
“Siamo felici di accompagnare Fondazione Lavazza in un percorso di sostenibilità così importante e a vantaggio di un vasto territorio urbano – ha dichiarato Paolo Viganò, Presidente di Rete Clima – con questo intervento infatti contribuiamo a rigenerare un’area verde molto importante per la città”.
“La cura delle comunità per noi si concretizza nei numerosi progetti sviluppati e sostenuti dalla Fondazione Lavazza: ognuno nasce dall’ascolto delle reali esigenze locali e si declina in programmi di coinvolgimento attivo – dichiara Mario Cerutti, chief institutional relations & sustainability officer del Gruppo Lavazza e Segretario della Fondazione Lavazza – Come nel caso del Bosco di Fondazione Lavazza, oggi avviato insieme a Rete Clima. Un progetto di cura del territorio che genera un positivo impatto ambientale e sociale. Stringere partnership di valore e fare rete con tutti i più importanti attori del territorio è fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi progetto. Vorrei auspicare una sempre maggiore cultura della collaborazione di valore tra aziende, istituzioni e associazioni per creare sinergie in grado di generare un impatto forte e valore condiviso sul territorio” conclude Mario Cerutti.
Il progetto contribuisce alla rinascita del paesaggio naturale e si inserisce in un programma di riqualificazione urbana che prevede un monitoraggio costante sullo sviluppo delle piante. La crescita verrà accompagnata e favorita dal coinvolgimento della comunità locale, dalle persone del quartiere ai dipendenti del Centro Direzionale Lavazza – la Nuvola nel quartiere Aurora – a quelle degli enti locali con cui Fondazione Lavazza collabora per portare inclusione e sviluppo socio-economico.
Il team di Rete Clima supervisionerà il monitoraggio degli interventi realizzati secondo le migliori pratiche agronomiche e best practices, per verificare il livello di sviluppo e lo stato di salute delle piante. I nuovi boschi, soprattutto quelli urbani, hanno infatti bisogno di osservazione e cura costante: solo così si potrà sviluppare un bosco adulto in grado di autosostenersi e autoperpetuarsi grazie alla rinnovazione
L’iniziativa, inoltre, si inserisce all’interno di Foresta Italia, la Campagna nazionale di forestazione realizzata da Rete Clima in collaborazione con Coldiretti e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica e dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
La Campagna è nata con la mission di valorizzare una serie di azioni a vantaggio delle foreste nazionali e della loro vitalità promuovendo vere e proprie NBS (Nature Based Solutions) capaci di migliorare qualitativamente il territorio nazionale, la connessione ecologica e la vita dei cittadini, tutelando la biodiversità e contrastando il riscaldamento climatico.