MILANO – Barbara Foglia è la responsabile delle attività museali di Gruppo Cimbali. Con lei abbiamo parlato del Mumac, il Museo della macchina da caffè professionale. Una realtà che, nel suo genere, non ha pari nel mondo. Idem la library, la biblioteca esclusivamente dedicata a libri sul caffè che ha superato quota mille volumi catalogati.
Un museo speciale che, per chi si occupa di caffè o soltanto di cultura del caffè, deve essere assolutamente visitato. Basta andare a Binasco, comune alle porte di Milano, prima uscita dell’autostrada Milano Genova, in Via Pablo Neruda 2. Il museo è aperto dal lunedì al venerdì su prenotazione (Tel: +39 02 900491 +39 02 90049362 Email: mumac@gruppocimbali.com ) e in occasione di eventi speciali. Quali sono ce lo spiega Barbara Foglia.
Mumac stagione 2018, che cosa c’è in cantiere?
Barbara Foglia: «Ci aspetta un anno ricco di iniziative ed eventi legati a più ambiti. Perché Mumac risponde a esigenze e target diversi. Da una parte gli stakeholder dall’altra un pubblico più vasto che va dai coffee lover alle famiglie al territorio. Ed anche un pubblico più generico legato alle iniziative culturali o semplicemente più curioso».
«Avremo una serie di iniziative legate alla cultura del caffè con un primo prestito di macchine per il Milano Coffee Festival, l’evento che si svolgerà a maggio a Milano, all’interno del quale il Mumac sarà presente con una sorta di mostra in miniatura di quello che è il Mumac al completo. Sarà un ripercorrere l’evoluzione delle tappe della macchina da caffè a partire dagli albori per arrivare ai giorni nostri.»
Il Mumac vero sarà aperto per i visitatori del Milano Coffee Festival?
«Ci sarà un’apertura il 13 maggio per un’iniziativa con altri musei interconnessi. Poi, durante il Milano Coffee Festival siamo aperti al pubblico come sempre su prenotazione durante la settimana, senza problemi, ad eccezione del lunedì, dalle 10 alle 17.»
Bilancio 2017.
«Mumac lo scorso anno ha visto circa 6.000 visitatori tra stakeholder e pubblico generico. Ci sono state una ventina tra aperture speciali e iniziative con eventi. Comprendo anche le due serate dedicate ad Host che per Mumac che sono stati due momenti clou per quanto riguarda i clienti LaCimbali e Faema. C’è stata, ed è ancora in corso la mostra Technology heart and human mind. Abbiamo avuto aperture legate al mondo della famiglia, educational, tanti laboratori per bambini nel corso dell’anno scolastico. E abbiamo anche programmi specifici per le scuole.»
Perché un’attenzione così grande per i giovani e le scuole?
«Mumac è un museo a tutti gli effetti e, tra i suoi mandati, c’è proprio quello di diffondere cultura a tutti i livelli, di fare ricerca. E la cultura si trasmette anche attraverso la conoscenza del mondo del caffè: botanica, sensorialità per arrivare fino alle scuole superiori che approcciano il Mumac da un punto di vista più storico, sociale o tecnologico. È per questo che quando parliamo di Mumac in realtà ci riferiamo ad una serie di connotazioni legate al mondo sociale, culturale, tecnologico e di design. Tanto che abbiamo numerose visite da parte di istituti e studenti universitari. Perché dal punto di vista dell’approfondimento è possibile leggere Mumac sotto diversi profili.»
State crescendo i visitatori del futuro o i loro genitori…
«Stiamo in realtà cercando di diffondere conoscenza e cultura legata al mondo, alla cultura del caffè. Caffè che in fondo è un profumo che sin da piccoli tutti sentiamo. E sapere quello che c’è dietro questo profumo fa si che possiamo andare a creare una cultura maggiore legata anche all’assaggio.»
C’è un aspetto del Mumac di cui si parla poco: la library. È frequentata? E da chi? Nascono tesi?
«Abbiamo richieste da parte di enti universitari e di studenti che vogliono elaborare la loro tesi sul mondo del caffè. Tra l’altro proprio recentemente è uscito un articolo sulla Task Journal paper e usciranno altre tesi sul mondo del caffè, sul mondo di Mumac. La library è visitabile su prenotazione e consultabile in loco. Al momento non sono possibili prestiti. Di recente abbiamo avuto una richiesta da una professoressa dell’Università di Napoli rivolta alla realizzazione di una ricerca su diversi anni legata al mondo del caffè. E continuamente riceviamo richieste da universitari che vogliono elaborare la loro tesi grazie ai volumi presenti al Mumac. Libri che stiamo continuamente implementando. Per ora siamo intorno al mille volumi catalogati. Ma soltanto negli utlimi 12 mesi ne abbiamo acquistati non ancora catalogati e man mano nel corso del 2018 ne acquisiremo altri che saranno inseriti all’interno del sistema bibliotecario nazionale, polo lombardo. Per cui questi libri sono a disposizione di chiunque voglia approfondire le tematiche legate alla cultura del caffè: macchine ma non soltanto, storia, cultura, botanica, ricette, caffè storici.»
Il Mumac ha già il record delle macchine esposte. Con i libri e i documenti oltre ai progetti di macchine, come state?
«Nel mondo siamo fra i primi, un altro primato di cui vantarci».
Il Mumac è anche sede di manifestazioni di aziende extra settore.
«Spesso siamo sede di eventi di aziende terze e per iniziative di diverso genere. Mumac viene richiesto soprattutto perché è un contenitore molto bello. Inoltre offre la possibilità di organizzare eventi complessi perché è anche un contenuto. Dall’esposizione museale da una parte, la mostra permanente, e dalle mostre temporanee che di volta in volta vengono organizzate. In questo momento nell’Hangar 100 c’è la mostra Technology heart Human mind. Che è una mostra talmente innovativa e tecnologica che viene apprezzata tantissimo anche da coloro che non fanno pare di questo mondo. Per gli spazi abbiamo per esempio abbiamo richieste dal mondo dell’automotive piuttosto che della formazione o degli uffici stampa che utilizzano Mumac per le conferenze di presentazione di eventi.»
E adesso il Mumac ha anche un nuovo sito.
«Sì, abbiamo innovato la nostra presenza sul Web. Attraverso il nuovo sito è possibile trovare tutti i giorni un’agenda completa con gli eventi che saranno realizzati nel corso del 2018. Agenda che non è statica ma andrà ad essere modificata nei prossimi mesi quando fisseremo le iniziative. Ma è già da guardare. Perché c’è un palinsesto molto ricco che si va a legare a quelle che sono le attività di Milano città metropolitana. Le attività organizzate cominciano dal 4 marzo, giorno in cui apriremo il museo in occasione della settimana dedicata proprio ai musei organizzata dall’Assessorato alla cultura di Milano. Da lì in avanti avremo un calendario che si rifarà al palinsesto di Yes Milano. Si tratta di un programma che va a riprendere le iniziative che vengono realizzate dai musei e dagli enti più diversi di Milano ma anche della città metropolitana nella quale rientriamo.»
Info
www.mumac.it
Indirizzo Via Pablo Neruda, 2 a Binasco alle porte di Milano