FOGGIA – «Il caffè: arte o scienza?» è il titolo intrigante del seminario che si svolge nell’aula magna del dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente di Via Napoli.
Arte o scienza?
Ad organizzarlo il Dottorato di Ricerca in “Qualità degli alimenti e nutrizione umana” (PhD in “Food Quality and Human Nutrition”). Di cui è coordinatrice la prof. Annunziata Giangaspero.
Relatore del seminario Marino Petracco (FOTO), senior research scientist della Illy Caffè. Si soffermerà su arte, storia, socialità, tecnica; folklore, economia dei Paesi emergenti, chimica degli alimenti, analisi sensoriale; medicina, insomma su un’infinità di argomenti che ruotano attorno all’irresistibile aroma sprigionato da una tazza di caffè.
Non è un caso che la facoltà di Agraria si occupi del caffè
Proprio una docente della facoltà di via Napoli, Carla Severini, ha condotto una ricerca sul caffè durata dieci anni. Con assaggi e verifiche in 688 bar del Nord e Centro Italia e 9.000 dati raccolti.
Un’analisi in cui Severini e altri ricercatori foggiani
Sono stati affiancati anche da colleghi dell’Università di Bologna e da esperti di un’azienda di torrefazione emiliana: un lungo e dettagliato lavoro che ha consentito di mettere a punto i tre segreti di un ottimo espresso.
Quali sono? Trattandosi di caffè preparati al bar, sono il tipo di macchina di estrazione con cui si prepara, il tipo di macina-dosatore utilizzato e la formazione degli operatori dei bar, insomma la bravura del barista nel preparare il caffè che serve ai suoi clienti.
I risultati di questa indagine sono stati presentati da Carla Severini alla conferenza mondiale sul caffè svoltasi a S. Josè in Costa Rica, dove l’Università di Foggia era l’unico Ateneo partecipante.
Tante le informazioni preziose raccolte nel corso della ricerca, delle quali si parlerà nel “Laboratorio del caffè”.