MILANO – Da un posto particolarmente lontano dall’Italia, anzi il più lontano, proprio la Nuova Zelanda, arriva una novità interessante per l’industria del caffè, perfetto esempio di come il vecchio è un’ottima base per formulare il nuovo: l’azienda di Auckland, Flow Coffee ha fatto del suo business la trasformazione di vecchie macchine per espresso in attrezzature dotate di sistemi smart. Come? Grazie all’ausilio di un kit hardware e software che è composto da tre parti – così come è indicato nel loro sito, The Flow Device, il Real-time Gauges, e un’Analytics Dashboard. – e si connette a un’app sfruttando il wifi. Collegandosi ai sensori di flusso di qualsiasi macchina volumetrica tradizionale, ne calcola la velocità e il volume per ogni erogazione.
Le informazioni raccolte poi possono esser consultate simultaneamente in maniera semplicissima e con un feedback in real time: una luce rossaa avviserà all’operatore quando si sta allontanando dal range corretto per l’estrazione e viceversa un segnale verde assicurerà di star svolgendo il lavoro nella maniera più giusta. Un timer indicherà anche quando la macinatura va ricalibrata. Insomma: diventa quasi un’impresa sbagliare la ricetta ideale e rovinare la bontà della materia prima tostata.
Il tutto può esser montato senza apportare eccessive modifiche al modello originario. Flow può essere aggiornato in remoto e non è necessaria una manutenzione fisica.
Il barista inoltre potrà contare su report quotidiani che monitorano l’andamento del proprio locale, ma anche del mercato, con un occhio puntato sulle nuove tendenze ed eventuali problematiche più attuali.
In breve, perché optare per Flow?
Innanzitutto perché rappresenta un risparmio in termini di costi e permette un’organizzazione più efficiente delle proprie risorse, anche con la possibilità di adattare il sistema alle esigenze specifiche del proprio locale.
Il tutto poi con una costanza della qualità del prodotto erogato in tazza, che sicuramente è un plus per qualsiasi caffetteria che voglia distinguersi con un espresso che possa esser ripagato del suo valore con un prezzo più alto – e giustificato -.
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