FIRENZE – Una città che ha dato vinta cento anni fa alla celebre ricetta del Negroni, non poteva che esser la sede della Florence Cocktail Week. Così, questo simbolo della mixology italiana è spunto sia per apprezzare la tradizione, che per sperimentare nuove creazioni. Tra scambio e cultura della miscelazione, Firenze sarà animatà dal 6 al 12 maggio dalla contaminazione tra alcol e altri ingredienti, compreso il caffè. Leggiamo tutte le informazini da Repubblica.it, dall’articolo di Lara de Luna.
Florence cocktail week rallegra le vie della città
Una manifestazione diffusa, quella creata da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro. E non solo perché, per sua stessa natura, occupa ben 30 cocktail bar della città durante la settimana della manifestazione, ma diffusa perché sono tante le sue anime. Sono molti i suoi appuntamenti e tanti i passi avanti fatti. Con ritmo quasi di una maratona ben riuscita, nei quattro anni di vita.
Drink list ad hoc, una gara dal respiro internazionale
Ma anche tour alla scoperta della città in punta di bicchiere, laboratori per diversamente abili, incontri con i maggiori bartender del mondo – una, tra tutti, Pippa Guy, bartender del secondo classificato nella World’s 50 Best Bar list del 2018. L’American Bar del The Savoy Hotel a Londra, che guiderà anche la festa conclusiva della domenica sera -.
Un mix di anime diverse per una manifestazione da vera capitale
Dove l’essere posizionata a Firenze, tra il Ponte Vecchio, il fascino dell’Arno e panorami conosciuti in tutto il mondo è un plus innegabile. Con un programma che riesce ad intrecciarsi alle bellezze cittadine senza farsene schiacciare. Esaltandosi a vicenda.
Con un culmine ideale, per il contenere in sé convivialità e momento istituzionale, nel “The Century of Negroni. Storia, protagonisti ed evoluzione del cocktail italiano più amato nel mondo”. Una tavola rotonda istituzionale (organizzata dal Comune di Firenze, che ha il patrocinio dei festeggiamenti per il centenario). Per celebrare e ragionare un mito contemporaneo proprio perché classico.
Una settimana che è anche competizione, che quest’anno si sdoppia
Da un lato ci sarà RiEsco a bere italiano, una challenge rivolta ai 30 bar fiorentini che partecipano alla cocktail week. Che proporranno per l’occasione una cocktail list a tema, che dovrà comprendere: un signature cocktail (a tema, quest’anno, ovviamente sul Negroni); un RiEsco a Bere Italiano, un I Love Bitter ed un Green Drink. Nei quali i partecipanti potranno esprimere il loro estro creativo.
Accanto alla gara principale, ci sarà la vera novità: la Tuscany cocktail week
Ovvero una seconda gara aperta a una selezione di locali da tutta la regione. Anche qui sarà proposta una drink list specifica per l’occasione, differente però, in quanto composta da: un signature cocktail di libera creazione. Con il quale il bartender parteciperà al contest finale, un twist sul Negroni e un “I love bitter” (Amari/Bitter).
Al Contest Finale Tcw19 parteciperanno solo 10 cocktail bar (1 per provincia)
Selezionati da una giuria tecnica presieduta dal bartender Flavio Angiolillo. Per entrambi, le premiazioni avverranno nella giornata conclusiva della manifestazione. Ovvero il 12 maggio, che ospiterà anche il Contest giovane talento under 25. Nonché l’attesa FCW awards ceremony.
In un intricato (perché ricco e completo) programma che ogni sera vede un cocktail party da qualche parte in città. Come ad esempio il night shift del 7 maggio con Paolo Sanna. Alcuni eventi raccontano in particolare modo la cultura del mangiare e del bere italiano.
Interessantissimo, in quest’ottica, l’appuntamento “Il conte Negroni incontra la regina bistecca” (9 maggio, presso Regina Bistecca, prenotazione obbligatoria)
Dove alla degustazione e all’assaggio della più famosa fiorentina di sempre, saranno abbinate varie interpretazioni del cocktail che è anche il tema principale dell’edizione 2019 della FCW. Tutte realizzate con ingredienti 100% naturali.
Bistecca ma non solo, perché dire che bere bene è una questione culturale è realtà. Ed è qualcosa che nella stesura del programma della Florence Cocktail Week, è stata presa molto sul serio.
Tra gli interventi più interessanti
In assoluto, quello con Luisanna Messeri, che guiderà un incontro su Caterina de’ Medici e la tradizione liquoristica toscana dal titolo “I Bauli di Caterina. Piccola storia alcolica di una Regina”. Dal Rinascimento al ‘900. Con “La miscelazione futurista: Polibibite, la risposta italiana ai cocktail degli anni Trenta”, un incontro importante per continuare a studiare e a conoscere l’apporto che Marinetti e i suoi hanno dato alla nostra gastronomia, si, ma anche al nostro modo di bere.
Dal Negroni alle avanguardie: Firenze capitale della Mixology (per una settimana)
Una manifestazione complessa e interessante, caratterizzata quindi da mille anime, esattamente come uno dei tanti cocktail che verranno celebrati, ricordati, ma anche inventati o anche solo pensati duranti questi sette giorni ad alto tasso alcolico. Ma soprattutto ad alto tasso di cultura del buon bere. Un racconto (anche estremamente contemporaneo, che andrà condiviso al suono di #FCW #FCW19 #FlorenceCocktailWeek2019).
Che è come un convegno diviso in sette giorni, che parte dal cuore di Firenze – racchiuso in un bicchiere di Negroni – e si espande al mondo. Raccontando quelle che sono le avanguardie, le tendenze e anche i momenti di riflessione da cui partire per migliorarsi.