MILANO – Flavonoidi, pigmenti presenti in alimenti e bevande come caffè, tè e cioccolato, sono salutari per l’organismo, soprattutto quando si parla di quella cardiovascolare. Una notizia che arriva da un’evidenza scientifica: una ricerca tedesca ha indagato gli effetti di questi elementi sul cuore e sull’intestino, scoprendo che chi li consuma regolarmente ha risultati migliori. Leggiamo i dettagli da nutritionfoundation.it.
Flavonoidi: effetti benefici sul corpo
Le prove a sostegno di un effetto positivo dei flavonoidi sulla salute cardiovascolare sono ormai consistenti. Sta d’altra parte emergendo che i flavonoidi, pigmenti naturalmente presenti in alimenti come frutti di bosco, mele, tè, vino e cioccolato fondente, interagiscono con il microbiota intestinale, a livello del quale influenzano la crescita di specifici ceppi, e vengono trasformati in metaboliti che potrebbero essere responsabili di una parte degli effetti di queste molecole sull’organismo.
Lo confermano i risultati di uno studio tedesco condotto su 904 adulti sani, di età compresa tra 25 e 82 anni
Nel quale ai livelli di assunzione più elevati di cibi ricchi in flavonoidi, tra cui frutti di bosco e vino rosso, corrispondevano valori della pressione sistolica significativamente inferiori e una maggiore diversità del microbiota intestinale (una caratteristica considerata favorevole) rispetto consumi più bassi. In particolare, il consumo giornaliero di 1,6 porzioni di frutti di bosco, così come l’assunzione settimanale di 2,8 bicchieri di vino rosso (alimenti notoriamente ricchi in flavonoidi e in particolare di antociani), si associava sia a livelli di pressione sistolica più bassi rispettivamente di 4,1 mm Hg e 3,7 mm Hg e sia a una maggiore diversità microbica. In particolare, con i livelli di apporto più elevati di flavonoidi da frutti rossi, pere e mele è stata rilevata una minore abbondanza di Parabacteroides, la cui presenza correla in genere con valori pressori significativamente più elevati.
Il dato interessante, suggeriscono gli autori, è che l’associazione positiva osservata tra flavonoidi e pressione arteriosa è spiegata per circa il 12% (nel caso dei frutti di bosco) e fino al 15% (nel caso del vino rosso) dalle caratteristiche del microbiota intestinale dei partecipanti allo studio.
Queste osservazioni, in base alle quali l’associazione protettiva evidenziata in diversi studi tra assunzione di alimenti ricchi in flavonoidi e pressione sanguigna sarebbe in parte spiegata anche dalle caratteristiche delle comunità microbiche che popolano l’intestino (che possono a loro volta essere modulate dalla dieta) e dal loro ruolo nel metabolismo dei flavonoidi, suggeriscono quindi che una parte, forse rilevante, delle interazioni tra alimenti e salute sia mediata dalla struttura e dagli effetti metabolici del microbiota intestinale.
Microbial Diversity and Abundance of Parabacteroides Mediate the Associations Between Higher Intake of Flavonoid-Rich Foods and Lower Blood Pressure
Jennings A, Koch M, Bang C, Franke A, Lieb W, Cassidy A.
Hypertension. 2021 Sep;78(4):1016-1026. doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.121.17441. Epub 2021 Aug 23.
We assessed, for the first time, to what extent the composition of the gut microbiome might explain the cross-sectional association of habitual flavonoid and flavonoid-rich food intake with systolic and diastolic blood pressure (BP) in a community-based sample (N=904) from Northern Germany. Gut microbiome composition was sequenced from 16S ribosomal RNA genes. Higher total flavonoid intakes and specifically the polymer subclass were associated with lower systolic BP (SBP; β T3-T1: −2.9% [95% CI, −5.1 to −0.7], P=0.01 and −3.7% [95% CI, −5.4 to −1.0], P=0.01). In food based analyses, a higher intake of berries (SBP, β Q4-Q1: −2.9% [95% CI, −5.2 to −0.6], P=0.01; pulse pressure, −5.5% [95% CI, −9.6 to −1.2], P=0.01) and red wine (SBP, β Q4-Q1: −2.6% [95% CI, −4.8 to −0.3], P=0.03; pulse pressure, −6.1% [95% CI, −10.1 to −2.0], P<0.01) were associated with lower SBP and pulse pressure. There were no associations with diastolic BP. In food-based analyses, higher intakes of anthocyanin-rich berries and red wine were associated with higher alpha diversity (β Q4-Q1: 0.03 [95% CI, 0.0–0.1], P=0.04 and 0.1 [95% CI, 0.03–0.1], P<0.01). Higher intakes of berries and apples/pears were associated with a lower abundance of Parabacteroides (β Q4-Q1: −0.2 [95% CI, −0.4 to −0.1], P<0.01, Q=0.07 and −0.3 [95% CI, −0.4 to −0.1], P< 0.01, Q=0.04). Structural equation modeling of these novel data suggests that microbial factors explained 15.2% to the association between flavonoid-rich foods and clinically relevant lower SBP. Further research should focus on interindividual variability in the gut microbiome in mediating the cardiovascular effects of flavonoid-rich foods.