CATANIA – Con l’arrivo del caldo, il gelato diventa ancor di più una coccola alla quale è impossibile rinunciare. Ma affinché possa essere davvero un piacere, è importante che sia buono e preparato utilizzando solo le migliori materie prime. Insomma, un vero artigianale di alto livello.
Riconoscere un vero artigianale da uno finto, fatto con polverine e aromi, non è semplice, l’occhio può ingannare, ma la differenza nel gusto è sostanziale. Per evitare cocenti delusioni, Peppe Flamingo, gestore e proprietario delle storiche gelaterie artigianali siciliane Don Peppinu, ha stilato un breve manuale in 5 punti per smascherare i finti artigianali.
“Non basta scriverlo sull’insegna”, spiega Peppe Flamingo “Un vero gelato artigianale per essere definito tale deve rispettare determinate caratteristiche. Ad esempio, nei nostri laboratori non sono mai entrati (e mai entreranno) polverine, coloranti, aromi artificiali o semilavorati industriali. Da noi il gelato è cremoso perché usiamo meno latte e più panna, gustoso perché gli ingredienti principali vengono dosati al doppio. Dai pistacchi alle fragoline dell’Etna fino ad arrivare agli agrumi biologici di Siracusa passando al cioccolato di Modica, alla mandorla di Avola e chiudendo con la ricotta agrigentina e i cannoli palermitani. E la differenza si sente”.
I cinque consigli di Peppe Flamingo per smascherare il finto gelato artigianale
1. Chiedi un gusto personalizzato a tua scelta
Flamingo: “Hai mai ordinato un mobile su misura? Ecco, è la stessa cosa. Se vado dal falegname artigiano e chiedo un comodino di noce grande 1 metro per 2 metri, magari gli sembrerà una richiesta strana ma mi accontenterà.
Se provi a chiedere un gusto molto particolare ai finti artigiani li metti in difficoltà. Li fai uscire dalla loro zona di comfort, chiedendo qualcosa che non hanno mai fatto e che non è facile trovare in giro.
Chiedigli, ad esempio, di farti un sorbetto di fragola e pomodoro, o un gelato con della frutta che hai raccolto nel tuo giardino oppure, meglio ancora, di farti un gelato alcolico.
Vedrai già molta titubanza (mista a terrore) nei loro occhi e inizieranno a piovere scuse per non accontentarti. La verità? Non saprebbero da dove cominciare”.
2. Prova a dire che sei intollerante ad un ingrediente comune (come, ad esempio, i grassi vegetali).
“Ti sembra un trucchetto strano. Pensaci. Se quelli che hai di fronte sono finti artigiani non avranno nessuna padronanza degli ingredienti. La tua richiesta scatenerà il panico.
Infatti, costoro spesso non sanno quello che c’è dentro il loro gelato. Se farai una richiesta tecnica andranno nel pallone e dovranno correre a leggere la busta della polverina per cercare di capire cosa contiene”.
3. Richiedi un gelato specifico ma senza zucchero saccarosio
“Ovvero un gelato senza zuccheri aggiunti di un gusto particolare. Anche qui si tratta di una modifica tecnica, che richiede competenza e che può essere effettuata solo da chi sa come maneggiare gli ingredienti”.
4. Controlla se usano aromi
“Molte volte gli aromi vengono usati dalle industrie per sopperire alla mancanza di materia prima di alta qualità.
Il motivo è innanzitutto di ordine economico, visto che un grammo di aroma fragola costa 1 centesimo e ha la stessa forza di 500gr di fragole che costano 200 volte di più. Inoltre, il secondo motivo è che nelle polverine è meglio mettere l’aroma che far comprare al finto artigiano le fragole fresche da inserire nel gelato, perché probabilmente andrebbe in confusione e non saprebbe cosa fare”.
5 Utilizza ingredienti del territorio?
“Questo punto è decisamente chiaro. Un vero artigiano non si accontenta di usare semplici fragole o limoni, ma va a selezionare e valorizzare il meglio che il territorio gli mette a disposizione.
In questo modo, anche lo stesso gusto assume sfumature uniche. Ovviamente, se si tratta di un finto artigiano, non ha alcun controllo sulla materia prima e non ha idea di come combinare gli ingredienti”.