FIRENZE – Nell’intervista che avete potuto vedere e ascoltare nell’edizione di ieri, Francesco Sanapo dice che – in futuro e nell’ambito delle novità del mercato -, il consumatore italiano accetterebbe l’aumento del prezzo dell’espresso per una qualità e un servizio migliore.
Intanto però nella stessa Firenze auspicata da Sanapo come “la capitale del caffè” dal campione italiano caffetteria, da giorni in molti bar lo spruzzo di latte comporta un’aggiunta di 10 centesimi perché, dicono i baristi interpellati: “Le materie prime sono rincarate”. E lo stesso sta già accadendo in molti bar di tante altre città, a cominciare da Milano. Che cosa ne pensate?
Mentre il dibattito è aperto, e aspettiamo opinioni in merito, per i frequentatori di Firenze, Milano e altre città italiane, vale il “Scordatevi tutto ciò che potevate avere gratis”. Le vecchie abitudini spariscono. E con loro la «macchia» di latte nella tazzina del caffè che non costa un euro di più, il mazzetto di odori che l’ortolano te lo dà gratuitamente, lo shopper che si considera incorporato con ciò che ci devi mettere dentro, l’aperitivo che paghi il bicchiere e ti trovi un sacco di prelibatezze aggiunte per lo stesso prezzo.
Figuriamoci il cioccolatino «di cortesia», sul piattino della tazzina.
Addio alla parola gratis. Il mondo cambia e il prezzemolo sale la scala dei prodotti di lusso: costa, dice l’ortolano. E’ la crisi, bellezza. I portafogli si sgonfiano, gli esercenti e i commercianti perdono consumatori ma si lamentano di dover pagare le materie prime il resto sempre di più. Forse sognerebbero di alzare i prezzi, ma guai. Perderebbero ancora più clienti. Non resta che abbattere ogni forma di aggiunta gratis. Da Confesercenti si spiega che non c’è una regola precisa. Ognuno fa come crede e come può. Ma i dieci centesimi in aggiunta al prezzo del caffè macchiato stanno diventando un’abitudine. Peggio ancora se la «macchia» la si chiede in tazza grande. Lì assomiglia pericolosamente al cappuccino, i 10 centesimi di aggiunta sembrano ancora più ragionevoli.
La posizione del sindacato Confesercenti
Spiegano in Confesercenti: «Le materie prime aumentano ormai anche di settimana in settimana, i latticini che usa il pasticcere sono addirittura aumentati dal 7 al 10%». Nessuno regala più niente.