FIRENZE – Per rivivere l’atmosfera del Caffè Florian di Venezia basta arrivare in via del Parione a Firenze, a pochi passi da via Tornabuoni. Entrare al Florian è come visitare un museo con le sue opere d’arte contemporanea, con tanto di didascalie, e i vari ambienti in cui tutto è curato nel minimo dettaglio. Ai fornelli c’è lo chef Massimiliano Catizzone, 32 anni, di origini calabresi che da sette mesi ha preso in mano la cucina lasciando una visibile, e positiva, impronta.
Lo chef ama i contrasti e i piatti destrutturati, e presta un’attenzione particolare alla preparazione e al cromatismo. Il piatto forte del locale sono le capesante arrostite con yogurt profumato all’arancia, polvere di anice stellato, jamòn iberico e fumo d’acacia. Di destrutturato invece c’è il Parmigiano umami, che in realtà è il dolce che chiude il menu degustazione che varia ogni mese.
Fino a metà luglio l’ingrediente della degustazione sarà l’asparago. A partire dall’antipasto, con le sfumature e consistenze di asparagi, fassona e uovo di quaglia dove viene servito in più versioni: tagliato alla julienne, come gelatina e crema.
Da provare anche un altro dei piatti must: la pasta di Gragnano con base di carote, ragù di coniglio e una riduzione all’aceto balsamico. In cantina ci sono vini anche al bicchiere, da 4.50 fino a 10 euro.
Ampio spazio alla parte caffetteria
Il Caffè Florian è poi anche il luogo adatto per l’aperitivo. Al bancone c’è Julian Biondi, vincitore del contest della Florence Cocktail Week. E il giovedì c’è l’Afternoon Tipsy: drink inediti e dai sapori nuovi, presi in prestito dal mondo del tè.