mercoledì 18 Dicembre 2024
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Fipe: rispetto all’estate 2019 mancano 9,3mln di turisti italiani

Partendo da un’estate che ha visto una certa debolezza del turismo interno, non si può escludere allora il rischio che anche dicembre 2024, un mese usualmente vocato al turismo, sia caratterizzato dallo stesso mood

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ROMA – Il bilancio della stagione estiva, reso possibile dalla recente diffusione dei dati sulle presenze nel trimestre luglio-settembre, può dire molto sul livello di fiducia dei consumatori. Per questa ragione, con le festività natalizie alle porte l’estate può essere considerata un termometro affidabile del sentiment con cui gli italiani stanno vivendo l’attuale congiuntura economica, con riflessi evidenti sulla propensione al consumo in questa parte finale dell’anno. Leggiamo di seguito il bilancio pubblicato sul sito dell’Ufficio studi Fipe.

Partendo da un’estate che ha visto una certa debolezza del turismo interno, non si può escludere allora il rischio che anche dicembre 2024, un mese usualmente vocato al turismo, sia caratterizzato dallo stesso mood.

Infatti, non è stata un’estate da record per il turismo italiano. A confermarlo sono i dati Istat (provvisori) sui flussi turistici nel terzo trimestre 2024 (luglio-settembre) registrano un calo delle presenze rispetto allo scorso anno pari a circa 2,9 milioni (-1,4% la variazione percentuale). I flussi estivi sono stati trainati dai visitatori internazionali (+2,8% le presenze rispetto al 2023), che tuttavia hanno solo in parte compensato la flessione del turismo domestico (-5,5% rispetto al III trimestre 2023), mai tornato ai livelli pre-pandemia. Infatti, rispetto all’estate 2019 mancano all’appello 9,3 milioni di presenze di turisti italiani (-8,7%): una emorragia che è stata quasi del tutto rimarginata grazie ai visitatori internazionali, che in cinque anni hanno fatto registrare un aumento delle presenze di 8,6 milioni (+8,8%).

Come sta cambiando la domanda turistica

L’estate – periodo per eccellenza delle vacanze – è la cartina tornasole per fare un bilancio sull’andamento del turismo. In quest’ottica, se letti in una prospettiva più ampia i dati sulle presenze estive certificano il protagonismo dei viaggiatori internazionali e materializzano un cambiamento strutturale della domanda di turismo che si rivolge al nostro paese.

Infatti, se fino al Covid-19 in estate le presenze di visitatori italiani nel trimestre estivo erano sempre la maggioranza rispetto a quelle degli stranieri, nel 2023 i due valori si presentano in sostanziale equilibrio. Nell’estate 2024 c’è stato il sorpasso: le presenze straniere sono il 52,3% del totale (erano il 47,9% nel 2019), quelle dei turisti italiani il 47,7% (ed erano il 52,1% cinque anni fa).

(dati: Centro Studi Fipe)

I risultati dell’estate 2024 non sono una sorpresa

I dati Istat, seppur provvisori, confermano le previsioni Fipe sull’andamento della stagione estiva. Nella analisi pubblicata a luglio 2024, la Federazione ipotizzava una crescita del turismo internazionale rispetto all’estate 2023 e la parallela flessione di quello interno.

D’altronde, diversi segnali lasciavano presagire un’estate sottotono. Nell’indagine condotta dalla Federazione in estate in alcune destinazioni turistiche e rivolta a imprenditori della ristorazione, dell’intrattenimento e dei servizi di spiaggia, il 50% degli imprenditori affermava di attendersi un peggioramento dei risultati rispetto all’estate 2023.

Al contempo, tra gli intervistati serpeggiava forte preoccupazione sui flussi turistici domestici: il saldo tra chi vedeva un incremento e una flessione delle presenze di visitatori italiani segnava -37,5%, mentre di segno positivo era il dato riferito ai visitatori stranieri (+14,5%).

(dati: Centro Studi Fipe)
fipe
(dati: Centro Studi Fipe)

Inoltre, le performance estive sembrano essere la conseguenza fisiologica di trend consolidati. Il confronto tra l’andamento delle presenze turistiche nei primi 9 mesi dell’anno (gennaio-settembre) nel 2019, 2023 e 2024 lo dimostra: infatti, dal 2019 ad oggi c’è stata una progressiva diminuzione dei flussi interni (circa 12 milioni di presenze in meno), a cui ha fatto da contraltare la significativa crescita dei visitatori stranieri (+18 milioni di presenze complessive), da cui dipendono le chance di chiudere l’anno in positivo.

(dati: Centro Studi Fipe)

 

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