ROMA – I venti di crisi e recessione incidono negativamente sul clima di fiducia, che scivola a 88,2 punti, contro i 100,4 di un anno. I giudizi sulle prospettive di breve termine sono contrassegnati dal pessimismo: così l’indagine congiunturale sulla ristorazione commerciale per il terzo trimestre del Centro Studi Fipe.
Il clima di fiducia scende a 88,2, dodici punti al di sotto del valore registrato un anno fa (100,4). I giudizi sulle prospettive di breve termine sono contrassegnati dal pessimismo.
Performance economiche e clima di fiducia
Gli imprenditori perdono fiducia, il saldo tra valutazioni positive e valutazioni negative sulla dinamica del fatturato dell’intero settore segna -10,3%. Più contenuto, ma sempre negativo, il saldo sulle performance delle singole imprese (-9,2%).
Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente il saldo delle risposte perde ben 21,9 punti a livello di singola azienda e 5,5 punti a livello di intero comparto, si legge nella nota della Fipe.
La Clientela
Nonostante le valutazioni sulle performance del fatturato non siano positive, quelle sulla clientela sono date in miglioramento rispetto a quanto rilevato un anno fa. Una dinamica contraddittoria che sembrerebbe indicare una contrazione della spesa pro-capite.
I Costi
I costi di approvvigionamento e di vendita vengono dati in flessione rispetto ad un anno fa.
L’Occupazione
Nel terzo trimestre dell’anno le valutazioni sulla dinamica dell’occupazione danno un saldo positivo ma che nel confronto con l’anno precedente perde circa 8 punti.
Le Aspettative
Le aspettative sul IV trimestre del 2019 evidenziano un forte clima di incertezza, in particolare riguardo alle performance economiche aziendali e all’occupazione. E’ atteso un ritocco al ribasso dei listini.
Il Clima di fiducia
L’indicatore sintetico del clima di fiducia perde 5 punti nel confronto con il trimestre precedente e peggiora ulteriormente nel confronto con il 2018 a testimonianza di un quadro caratterizzato da incertezza e sfiducia.