domenica 22 Dicembre 2024
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La Fipe chiede al nuovo governo l’istituzione di un Ministero per il turismo

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ROMA – “A ciascuno il suo. Fare turismo, che significa occuparsi di un’articolata filiera di imprese che vanno dall’accoglienza alla somministrazione di prodotti e, soprattutto, al servizio, è un mestiere complesso che richiede competenze, specializzazioni, cultura.

Le richiede agli imprenditori e ai lavoratori, ma anche a chi ha la responsabilità di costruire introno a questa filiera il “sistema” organizzativo e infrastrutturale e di definire le regole.

Per tutte queste ragioni siamo certi che sia importante istituire una struttura di governo con una delega ad hoc che valorizzi appieno il ruolo di questo settore nell’economia italiana. Questo sarebbe un vero segnale di cambiamento“.

Questo il commento del Presidente di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi Lino Enrico Stoppani delle questioni inerenti il turismo, incluso tutto ciò che riguarda il fuoricasa e la ristorazione.

Un settore che non merita di essere penalizzato

Stiamo parlando di un settore, quello della ristorazione e del turismo, che in questi anni – lo dimostrano le cifre – ha contribuito allo sviluppo del Paese in termini occupazionali e di fatturato: è un settore che non merita di essere penalizzato”.

La partenza del nuovo esecutivo che si definisce governo del cambiamento deve essere accompagnata con i migliori auspici. Nonchè la giusta dose di comprensione rispetto a possibili errori strategici dovuti a qualche deficit di esperienza. dichiara Stoppani.

Il turismo non è un accessorio

– In questo frangente come associazione di categoria, esprimiamo grande preoccupazione. Temiamo infatti i rumors che parlano di collocare le politiche del turismo in una condizione accessoria rispetto ad altre competenze.

L’autonomia del settore

“deve avere un’allocazione coerente e funzionale con la gestione dei beni artistici e culturali, attrattori di turismoGià nel corso della precedente legislatura era stato attribuito all’agricoltura un ruolo preminente nella definizione delle politiche sul cibo;

trascurando però settori molto più coerenti e competenti in materia in termini di occupazione e valore aggiunto. Come la ristorazione e l’industria alimentare.

Questi invece, sono settori che producono, trasformano; valorizzano, promuovono ed educano. – prosegue Stoppani.

Al nuovo Governo

“Chiediamo di non sottovalutare i flussi turistici. Chiediamo di valorizzare le nostre eccellenze; di promuovere il Paese attraverso competenze ed esperienze che non si inventano“.

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