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venerdì 22 Novembre 2024
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Fipe Lombardia: il 58% delle imprese prevede assunzioni nel 2024 ma il 71% ha difficoltà nel trovare personale

Positivi il bilancio e le previsioni economiche: il 53% degli imprenditori considera i risultati della propria impresa nel 2023 migliori rispetto al 2022, mentre il 29% rileva un andamento analogo con l’anno precedente. Osservando i risultati attesi per il 2024, invece, per il 46% delle imprese le prospettive sono molto positive o positive, per il 36% in linea con il 2023

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MILANO – Buone prospettive per il 2024 e volontà di investire nella propria attività, ma anche difficoltà nelle assunzioni e nell’accesso al credito e ad incentivi pubblici. Questo il quadro che emerge da un’indagine condotta da Fipe Lombardia e Confcommercio Lombardia su un campione di pubblici esercizi lombardi, soprattutto micro e piccole imprese.

Per quanto riguarda la ricerca di personale, il 58% delle imprese prevede assunzioni nel 2024, nonostante il 71% abbia avuto difficoltà nel reperire personale a causa, soprattutto, di un ridotto numero di candidati (50%) e di una preparazione non adeguata (34%).

Positivi il bilancio e le previsioni economiche: il 53% degli imprenditori considera i risultati della propria impresa nel 2023 migliori rispetto al 2022, mentre il 29% rileva un andamento analogo con l’anno precedente.

Osservando i risultati attesi per il 2024, invece, per il 46% delle imprese le prospettive sono molto positive o positive, per il 36% in linea con il 2023.

Dall’analisi delle domande emerge come solo il 40% delle imprese abbia ottenuto finanziamenti negli ultimi due anni, soprattutto attraverso il credito bancario (anche con l’intermediazione dei confidi) o con incentivi pubblici.

Migliore, invece, la prospettiva per gli investimenti nel 2024 che saranno effettuati dal 52% delle imprese di pubblico esercizio soprattutto per arredi e macchinari, adeguamento strutturale dei locali, innovazione tecnologia ed efficientamento energetico. Per realizzarli gli imprenditori faranno affidamento innanzitutto su capitale proprio, seguito da incentivi pubblici e dall’accesso al credito bancario.

“I pubblici esercizi rappresentano l’anima di città e piccoli centri, garantendo non solo sviluppo economico e occupazione, ma sicurezza, contrasto al degrado, relazioni sociali e senso di comunità – dichiara il presidente Fipe Confcommercio Lino Stoppani – Ruolo accentuato dall’esperienza pandemica, che ha portato molte attività a modificare il proprio modello di business, introducendo nuovi servizi e modificando gli orari di apertura”.

“Le attività del comparto vanno sostenute e curate: per questo il Consiglio regionale di Fipe Lombardia ha espresso apprezzamento per le misure regionali, in corso o di prossima apertura, per l’accesso al credito, l’avvio di impresa, la digitalizzazione, l’efficienza energetica e la valorizzazione delle attività storiche. Alle Istituzioni – aggiunge Stoppani – chiediamo politiche che rispettino il principio ‘stesso mercato stesse regole’, così da evitare effetti distorsivi del mercato e di dequalificazione del settore. Importanti, inoltre, misure per ridurre il costo del denaro e rendere strutturale la detassazione del costo del lavoro, strategica per dare respiro alle imprese e favorire assunzioni, ed interventi sulla formazione”.

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