domenica 22 Dicembre 2024
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Fipe: “Il problema per la ristorazione è la mancanza del personale qualificato”

La Federazione: “Se si vuole invertire questo trend negativo occorre far conoscere ai giovani le reali potenzialità del settore. Mancano completamente quei percorsi di orientamento dedicati ai ragazzi delle scuole e ai giovani in generale, che al momento non sono informati sulle opportunità di lavoro e su quali prospettive di crescita professionale e salariale esistono nelle nostre imprese”

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ROMA – La riforma del reddito di cittadinanza è certamente importante, ma da sola non risolve i problemi del settore nel reperimento di competenze qualificate. Al momento infatti mancano all’appello 193mila persone rispetto al 2019, di cui 107mila posti di lavoro che prima della pandemia avevano un contratto a tempo indeterminato. Professionisti, dunque, con esperienza nel settore.

Esattamente le figure che oggi si fatica a trovare. Secondo le previsioni del sistema Excelsior Unioncamere, infatti, le assunzioni programmate per il trimestre ottobre-dicembre sono 139mila ma il 56% delle imprese denuncia difficoltà nel reperimento a causa della scarsa esperienza e del ridotto numero di candidati.

La proposta di Fipe

Da qui la doppia proposta di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi: “Se si vuole invertire questo trend negativo – spiga la Federazione – occorre far conoscere ai giovani le reali potenzialità del settore. Mancano completamente quei percorsi di orientamento dedicati ai ragazzi delle scuole e ai giovani in generale, che al momento non sono informati sulle opportunità di lavoro e su quali prospettive di crescita professionale e salariale esistono nelle nostre imprese”.

“Parallelamente – aggiunge Fipe – bisogna puntare sulla riqualificazione professionale. Il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) è un’opportunità per orientare i percorsi di riqualificazione professionale anche ai lavoratori in uscita da aziende di altri settori che chiudono o delocalizzano.”

Fipe continua: “I percettori di Naspi dovrebbero, infatti, essere inseriti in percorsi di re-skilling e di formazione per poter poi accedere a nuovi impieghi in nuovi comparti come quello della ristorazione che ha urgente necessità di recuperare i posti di lavoro persi nel corso dei due anni di Pandemia.”

C’è di più: “A tal proposito, orientamento e riqualificazione sono strumenti necessari per restituire al settore la capacità di fare innamorare le persone di un lavoro qualificante, gratificante che rappresenta una reale opportunità di vita e professionale e che contribuisce a costruire l’immagine del nostro Paese nel mondo”.

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