MILANO – Dieng Khalifa, ospite di una comunità di Partinico, era arrivato in Italia nel 2016, a bordo di uno dei tipici barconi ripresi dai telegiornali. Giunto in Italia, dopo una traversata lunga, in seguito all’esperienza di reclusione in un campo libico.
La Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi esprime la propria solidarietà a questo ragazzo senegalese di appena diciannove anni, che tre giorni fa è stato insultato e picchiato da quattro uomini a Partinico nel locale dove lavorava come cameriere.
Dieng Khalifa uno di noi
“Dieng è uno di noi. E’ uno dei migliaia di giovani che ogni giorno lavorano con impegno; accolgono e rendono più piacevoli le giornate di cittadini e turisti delle nostre città.
L’aggressione nei suoi confronti non può avere nessuna giustificazione. Tantomeno poi se dettata dal colore della pelle. Non è accettabile che un lavoratore venga aggredito con tale brutalità.
Osserviamo un crescendo di episodi di intolleranza e violenza nel mondo dei pubblici esercizi. Un fatto che purtroppo testimonia un’aggressività becera e ingiustificabile.
È ancora nella memoria di tutti noi l’episodio di Ostia
I nostri bar, i ristoranti, le discoteche, gli stabilimenti balneari, rappresentano i luoghi di incontro e socializzazione. Il fuori casa degli italiani e dei turisti che visitano il nostro Paese.
Per questo, Fipe vorrebbe manifestare tutta la sua solidarietà e l’appoggio a questo lavoratore. Con la speranza che atti di questo genere non rimangano impuniti”.