MILANO – Il caso Qui!Group ha fatto emergere le storture e le inefficienze delle attuali modalità di assegnazione delle gare di appalto dei buoni pasto, osserva la Fipe in una nota. La Federazione appoggia l’iniziativa del Senatore Gianluca Castaldi, capogruppo M5S della Commissione Industria. Che in un’interrogazione ha sottolineato l’esigenza di assumere con carattere di urgenza iniziative per ripensare questo sistema.
Il rischio, infatti, è che il prossimo bando Consip contenga modalità di assegnazione che, ancora una volta, espongono ad un eccessivo rischio la rete degli esercizi convenzionati.
Fipe, dichiara Aldo Mario Cursano, Vice presidente vicario
“La Fipe sta seguendo ormai da tempo e con grande preoccupazione le conseguenze delle distorsioni del sistema di aggiudicazione dei buoni pasto. Di cui il fallimento della società Qui!Group s.p.a, che ha lasciato in eredità agli esercizi convenzionati un buco economico di circa 320 milioni di euro, è il più recente e tragico esempio”.
La situazione attuale dei buoni pasto
Correttamente l’hanno definita “incresciosa”. In quanto ha messo a rischio il lavoro quotidiano degli operatori del mondo dei pubblici esercizi. Nonché oltre 300.000 imprese rappresentate, coinvolte nel mercato del servizio sostitutivo di mensa.
Conclude Cursano
“Proprio per questo, come Federazione avevamo apprezzato gli emendamenti che autorevoli esponenti della maggioranza di Governo avevano presentato nello “Sblocca Cantieri”. Che intervenivano per escludere il ribasso del valore facciale del buono pasto quale criterio di aggiudicazione della gara d’appalto.
Questi emendamenti sono stati cancellati dalla fiducia apposta al provvedimento. Bene fa adesso il Senatore Castaldi, insieme agli altri onorevoli interroganti, a riprendere il tema. La Federazione quindi continuerà a sostenere in tutte le sedi la necessità di porre rimedio ad un mercato divenuto insostenibile per migliaia di operatori” .