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venerdì 22 Novembre 2024
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Fipe a Bruxelles con Hotrec per definire le priorità dell’ospitalità in Europa

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ROMA – Le priorità da mettere in campo nel settore dell’ospitalità e del turismo in Ue per il prossimo futuro sono il tema cardine dell’incontro in programma a Bruxelles per la presentazione del nuovo Libro Bianco (White Paper) sull’ospitalità in Europa di Hotrec, l’associazione europea dei Bar, Ristoranti e Hotel a cui Fipe aderisce in rappresentanza dell’Italia.

“Un’importante occasione per fare sistema a livello europeo, valorizzare i punti di forza del nostro settore e soprattutto rinnovare l’impegno a lavorare insieme per il futuro considerando l’importante appuntamento elettorale che attende l’Unione Europea” commenta Antonio Flamini, consigliere di Fipe e membro del Comitato esecutivo di Hotrec.

“Come evidenziato dal Presidente di Hotrec Jens Zimmer Christenses, le nostre priorità per il futuro dovranno fare leva sull’innovazione nel nostro settore; sulla valorizzazione di una cultura dell’alimentazione in ottica continentale attraverso un programma di iniziative condivise; sulla definizione di una migliore agenda per la regolamentazione. Incrementando l’attenzione sulle specificità del settore turismo su cui l’Italia può e deve rivestire un ruolo cruciale. Come Fipe apprezziamo in particolare l’impegno a preservare sempre più per il futuro il patrimonio di professionalità del settore. E a incentivare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro turistico, attraverso modalità flessibili. Che possano tenere conto delle peculiarità e della stagionalità che caratterizza il nostro settore”.

I cinque punti del White Paper

Nel corso dell’incontro in programma a Bruxelles si è discusso dei cinque punti del White Paper definiti da Hotrec. Su questi verterà il lavoro del Parlamento Europeo sul fronte turismo e ospitalità per la prossima legislatura, in particolare:

  • Garantire regole omogenee e concorrenza leale nel mercato dell’ospitalità e della ristorazione; ambiti sempre più coinvolti dalla sharing economy e da fenomeni correlati, come gli home restaurant, che richiedono una normativa omogenea e rispettosa del principio “stesso mercato, stesse regole” su tutto il territorio europeo.
  • Modificare le normative europee. In particolare le disposizioni in materia di e-commerce. Ciò attribuendo alle piattaforme operanti nel settore responsabilità e obblighi verso i consumatori e il mercato, che siano adeguati al peso crescente assunto in questi anni.
  • Definire un’agenda puntuale in fatto di regolamentazione, facendo in modo che l’Unione Europea si concentri sui grandi temi transnazionali. E tenga in maggiore considerazione le specificità del settore turismo.
  • Lavorare per promuovere su scala europea progetti di valorizzazione della cultura dell’alimentazione e dei corretti stili di vita.
  • Mettere in campo strategie in grado di preservare il patrimonio di professionalità del settore e incentivare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro turistico.

Con oltre due milioni di imprese (soprattutto di piccole dimensioni e a conduzione familiare) e 11,9 milioni di addetti, il settore dell’ospitalità rappresenta l’80% del totale degli occupati nel turismo a livello europeo. E ha contribuito tra il 2013 e il 2016 a creare 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro.

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