MILANO – Con un comunicato stampa diffuso venerdì scorso, il gigante del private equity Kkr ha annunciato l’intenzione di promuovere, attraverso la sua controllata Finedining Capital GmbH, un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla tedesca Wmf, azienda leader nel settore della coltelleria, degli accessori per cucina e delle macchine da caffè automatiche.
Una notizia clamorosa che potrebbe avere risvolti aziendali e sindacali sulle unità produttive in Italia.
Capital GMBH: le operazioni
Secondo il comunicato, Kkr ha sottoscritto un accordo vincolante con il principale azionista della società, il fondo di investimento Capvis Equity Partners, per l’acquisto della totalità della quota che quest’ultima detiene in Wmf per mezzo della sussidiaria Crystal Capital GmbH, pari a circa il 52% delle azioni ordinarie e al 5% delle azioni privilegiate.
La transazione, che è soggetta all’approvazione delle autorità competenti, avviene a un prezzo concordato di 47 euro per azione ordinaria. I rimanenti azionisti avranno la possibilità di offrire le loro azioni allo stesso prezzo di 47 euro ciascuna, superiore del 24% circa alla quotazione di chiusura del titolo alla data del 5 luglio.
Gli azionisti detentori di azioni privilegiate avranno la possibilità di offrire le loro azioni per un importo pari al prezzo medio ponderato per i volumi del titolo Wmf nel corso degli ultimi tre mesi così come determinato da BaFin (l’autorità federale di vigilanza su tutti i soggetti che offrono servizi finanziari) e in ogni caso non inferiore ai 31,70 euro. Kkr ha espresso l’intenzione di collaborare strettamente con il management di Wmf per consolidare la sua leadership nel settore degli accessori e utensili per la cucina e la tavola, nonché nel settore delle macchine automatiche da caffè B2B cogliendo le concrete opportunità di crescita esistenti, in particolare, negli Usa e in Asia. “Riteniamo che Wmf, con il suo marchio iconico, sia un vero campione dell’industria tedesca, con un rilevante potenziale di crescita ulteriore” ha dichiarato Silke Scheiber, direttore di KKr. Fondata nel 1853, Wmf (Württembergische Metallwarenfabrik Aktiengesellschaft) ha sede a Geislingen an der Steige, nel Baden-Württemberg. Considerata come un esempio tipico do Mittelstand (Pmi) tedesca, Wmf ha conseguito l’anno scorso un fatturato vicino al miliardo di euro. Il 29% delle vendite è giunto dal settore macchine da caffè, che costituisce il suo business più redditizio. Costituita nel 1976 da Jerome Kohlberg, Jr., Henry Kravis e George R. Roberts, Kkr & Co. L.P. è una multinazionale con sede a New York (quotata al Nyse) e uffici in 13 paesi di tutto il mondo, che ha concluso nei suoi 35 anni di storia operazioni di private equity per un totale di oltre 400 miliardi di dollari. KKr è stata un pioniere nel campo del leveraged buyout (lbo), ossia le operazioni di finanza strutturata finalizzate all’acquisto di attività aziendali, o di partecipazioni di società (azioni o quote), finanziate da un consistente ammontare di debiti e da un limitato ammontare di mezzi propri, consentiti dall’utilizzo delle attività oggetto dell’acquisizione e dal flusso di cassa che l’investimento genererà in futuro. Ha al suo attivo le acquisizioni di RJR Nabisco nel 1989 e di TXU nel 2007 considerate le due più importanti operazioni mai attuate attraverso il suddetto istituto del lbo. Dopo alcuni momenti difficili, Kkr ha realizzato con successo, lo scorso mese, la cessione del 45% del pacchetto della multinazionale farmaceutica Alliance Boots a Walgreens, la più importante catena di farmacie degli Stati Uniti. Kkr ha già una salda presenza in Germania, con investimenti in Kion (carrelli elevatori), Atu (ricambi per autoveicoli), Bmg (gestione di diritti musicali), Permira (trasmissioni televisive) e Versatel (telecomunicazioni).
