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venerdì 22 Novembre 2024
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Ferrero azienda modello: ecco tutti i motivi per cui è un esempio da seguire

Come ormai consuetudine dell'evento di lancio del supplemento di MarkUp e Italiafruit News, portiamo all'attenzione del settore ortofrutticolo l'esperienza di un'azienda dell'agroalimentare che abbia legami con il nostro comparto, ma che sia proiettata sul palco internazionale e che possa essere fonte di ispirazione per i traguardi che ha ottenuto sul piano dell'innovazione, della capacità manageriale o del marketing e della strategia di marca

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MILANO -Quando si nomina la Ferrero, la prima cosa che viene in mente non è tanto la frutta secca, ma il cioccolato (tanto, golosissimo, cioccolato). Insomma, tra i Nutella Biscuits e i Kinder, i dolci non mancano per far fantasticare i palati: eppure, l’azienda è stata coinvolta allo Speciale Frutta&Verdura su italfruit.net, in qualità di esempio da seguire per tutto il settore dell’agroalimentare.

Ferrero, modello vincente da seguire

In un anno così particolare come il 2020 un pizzico di dolcezza non guasta. Ma non è certo per questo che abbiamo invitato Ferrero allo Speciale Frutta&Verdura. Come ormai consuetudine dell’evento di lancio del supplemento di MarkUp e Italiafruit News, portiamo all’attenzione del settore ortofrutticolo l’esperienza di un’azienda dell’agroalimentare che abbia legami con il nostro comparto, ma che sia proiettata sul palco internazionale e che possa essere fonte di ispirazione per i traguardi che ha ottenuto sul piano dell’innovazione, della capacità manageriale o del marketing e della strategia di marca.

Così dopo Barilla, San Pellegrino, Mutti e le cantine Ferrari e Bellavista, quest’anno è la volta dell’azienda che ha nel suo portafoglio uno dei brand più conosciuti del pianeta: Nutella. Allo Speciale Frutta&Verdura ascolteremo Alessandro D’Este, amministratore delegato di Ferrero Italia. Un’azienda che può vantare primati di diversa natura: non solo è un’icona e alcuni suoi brand costituiscono ormai categorie merceologiche, non solo opera in tantissimi Paesi nel mondo ed è un modello di internazionalizzazione, ma è dimensionalmente l’azienda di riferimento nell’agroalimentare nazionale.

Per questo sembrerebbe molto lontana dall’armata brancaleone dell’ortofrutta italiana ma, in realtà, potrebbe essere un riferimento per il settore ortofrutta su molti aspetti ben più pregnanti per il comparto. Ecco perché il confronto con D’Este merita attenzione, una puntuale valutazione e può essere anche una fonte di ispirazione per frutta e verdura.

Il primo motivo è la reputazione. E non pensate subito alla notorietà della Nutella

Ferrero, da un punto di vista corporate, si contende la palma di impresa con la miglior considerazione tra tutte le aziende agroalimentari del pianeta. Oltre alla reputazione, poi, c’è l’approccio alla sostenibilità, intesa prima di tutto sul fronte sociale, perché Ferrero è un’azienda attentissima a questi aspetti a partire dai propri dipendenti: non a caso l’azienda d’Alba è uno dei luoghi di lavoro più ambiti dai giovani talenti italiani. Attraverso la Fondazione Ferrero, poi, sono stati avviati numerosi progetti presso i fornitori dell’azienda e le loro comunità di riferimento nei paesi in via di sviluppo: un’ulteriore fonte di soddisfazione a corollario di quella economica.

Dulcis in fundo la sostenibilità ambientale, che Ferrero porta avanti seguendo un binario originale

Lo stesso che dovrebbe far aprire gli occhi anche all’ortofrutta, l’area merceologica su cui a livello europeo ci si aspetta la maggior attenzione sul miglioramento degli aspetti ambientali. Non è solo una questione di packaging – l’obiettivo di Ferrero è comunque di rendere riutilizzabili, riciclabili o compostabili tutte le confezioni entro il 2025 – ma ci troviamo davanti a un processo più strutturato che analizza la sostenibilità ambientale sotto diversi profili, materia prima per materia prima, processo per processo.

Una linea di condotta controcorrente, se vogliamo, come sull’impiego del famigerato olio di palma che, se realizzato con le tecnologie seguite da Ferrero, risulta essere – numeri alla mano – la miglior materia prima possibile per i prodotti a cui è destinata, anche sotto il profilo ambientale.

Tutto ciò ci deve far riflettere su quanto la salvaguardia dell’ambiente sia un concetto complesso, che va analizzato sotto diversi punti di vista e non può essere banalizzato con la sostituzione di un materiale con un’altro. Vi preannuncio che con Alessandro D’Este sarà un confronto franco, in cui il manager ci farà vedere quanta visione e programmazione strategica ci sia dietro i successi della società.

I risultati di Ferrero, infatti, sono strabilianti anche nel 2020: partita con un obiettivo di vendere 25 milioni di confezioni di Nutella Biscuits in un anno, a fine ottobre ne erano state vendute già 47 milioni, facendola diventare la referenza di biscotti più venduta in Italia.

Ferrero allo Speciale Frutta&Verdura vuol essere la ciliegina sulla torta di un evento che ha già illustri ospiti, come Gabriele Villa (direttore commerciale di Esselunga), Maurizio Rossini (amministratore delegato di Trentino Marketing) e gli scienziati Antonio Filippini e Armando Carpaneto che ci parleranno della loro rivoluzionaria scoperta nella Naringenina, una sostanza naturale di agrumi e altri vegetali di uso alimentare, un’arma efficace per inibire il Covid. Insomma, quello del 16 dicembre è proprio un appuntamento da non perdere (clicca qui per scoprire come aderire).

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