MILANO – Dopo il successo riscosso dai Nutella Biscuits, la spalmabile più famosa del mondo torna protagonista sulla scena mediatica, per il clamore suscitato dalla dichiarazione di Matteo Salvini sulla provenienza delle nocciole utilizzate da Ferrero. Ma è vero quanto afferma il leader della Lega (che peraltro è sempre stato un grande estimatore della Nutella)? Ferrero usa davvero nocciole turche al posto di quelle italiane? Ecco cosa scrive in merito il Corriere della Sera.
Ferrero è il più grande utilizzatore di nocciole italiane, e in particolare piemontesi, in Italia.
La quantità di nocciole prodotte in Italia non può però soddisfare il fabbisogno per la produzione di Nutella nel mondo.
Secondo un’inchiesta della Bbc, «all’incirca i tre quarti delle nocciole mondiali arrivano dalla Turchia, e il più grande acquirente al mondo è Ferrero». La Bbc, nel suo lungo servizio, non puntava i riflettori sulla provenienza delle nocciole. Ma sulla manodopera utilizzata per la raccolta: «A farlo sono soprattutto migranti, anche bambini, che lavorano molte ore per una paga misera».
Lo stipendio base per questo tipo di attività, secondo l’emittente britannica, è di 15 euro al giorno.
Ferrero — che è impegnata in un’ampia serie di programmi di sviluppo delle tecniche di coltivazione messe in atto in Turchia — ha risposto a tutte le domande della Bbc.
«Se siamo certi che un prodotto è frutto di pratiche non etiche, non lo tocchiamo», ha dichiarato Bamsi Akin, general manager di Ferrero Hazelnut Company in Turchia.
«Stiamo cercando di fare il massimo sforzo per migliorare le pratiche con lo sviluppo di programmi di educazione e formazione. Il sistema è completamente pulito? Penso che nessuno potrebbe dirlo, ora. Ma abbiamo gli strumenti per monitorare la produzione dei nostri fornitori. E siamo sempre onesti nelle comunicazioni con i consumatori».