MILANO – Potenziamento della capacità produttiva, investimenti per lo sviluppo tecnologico e impegno sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Questa la strategia anticrisi del Gruppo Ferrero che ha portato l’industria dolciaria piemontese a chiudere il 2012 con un aumento delle vendite dell’8%.
Ferrero in costante crescita
Un andamento che procede nonostante il permanere del difficile contesto internazionale. Fa fronte anche al rallentamento nei consumi alimentari in alcuni mercati europei. Inoltre all’aumento dei prezzi delle principali materie prime.
Una crescita frutto anche di un forte dinamismo nelle geografie di recente espansione
Soprattutto quelle in Asia, Stati Uniti e Russia.
Lo scorso anno Ferrero ha infatti potenziato la propria capacità produttiva. Dedicando una parte significativa degli investimenti, pari al 5,1% delle vendite, allo sviluppo tecnologico in Italia, Germania, Polonia, Canada e Russia.
Ha inoltre confermato l’impegno nei processi di sostenibilità ambientale. Con una diminuzione delle emissioni di Co2 di oltre il 12% e dei consumi di energia primaria del 15%. Il tutto rispetto ai dati del 2010.
La riduzione dei consumi idrici per unità di prodotto ha superato il 7%. Inoltre, l’indice di recupero dei rifiuti negli stabilimenti il 90%.
I risultati realizzati in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa
Il Gruppo ha presentato il IV Rapporto sulla Responsabilità Sociale d’Impresa che fissa gli obiettivi di sostenibilità per il 2020. Un documento redatto sulla base dei parametri dell’Organizzazione GRI (Global Reporting Initiative). Con verifica indipendente della Società Deloitte. Questa ha riconosciuto ancora una volta a Ferrero la classifica A+, cioè il più alto livello di rendicontazione.
Il lancio di un nuovo sito
Interamente dedicato alla Responsabilità Sociale d’Impresa del Gruppo. Dai diritti umani all’ambiente, all’impatto sulla società, vi sono esposti i risultati già raggiunti. Ma anche le sfide future e i prossimi margini di miglioramento per il raggiungimento degli obiettivi.
L’impegno del Gruppo in Responsabilità Sociale risale ad oltre mezzo secolo fa. Quando, nel 1961, Michele Ferrero organizzò ad Alba una serie di convegni di studi sociali.
Il modello ideale per Ferrero si poggia su alcuni grandi pilastri
Tra cui il rispetto e la sicurezza dei consumatori, con l’eccellenza della qualità, la freschezza e la forza attrattiva dei prodotti; il rispetto dei diritti dell’uomo, in particolare contro lo sfruttamento del lavoro minorile; le Imprese Sociali Ferrero, sempre più attive in India, Sud Africa e Camerun e l’approvvigionamento sostenibile delle materie prime.
Inoltre la protezione dell’ambiente, con una costante riduzione dei consumi energetici ed idrici e l’utilizzo di fonti rinnovabili; la Fondazione Ferrero, che si occupa degli ex-dipendenti con un programma di attività culturali legate al territorio ed il programma volontario ‘Kinder+Sport’ contro l’obesità infantile, che finora ha coinvolto 20 diversi Paesi del mondo.
All’estero
Il Gruppo Ferrero sta espandendo fortemente la propria presenza. Pur mantenendo la gran parte delle attività in Europa, personale ed attività nei Paesi esteri sono aumentati dal 27,5% del 2010/11 al 27,8% del 2012. Fino a consentire al Gruppo di avere collaboratori appartenenti a 97 diverse nazionalità.
Oltre ad aver proceduto nel corso dell’esercizio 2011/12 a 2.310 nuove assunzioni. Per un totale di 25.270 posti di lavoro, il Gruppo Ferrero è attivo nella formazione del personale con una serie di iniziative. Dalla diffusione della ‘Cultura della Diversità’, con corsi di formazione manageriale finalizzati a sviluppare i temi della interculturalità; a programmi per favorire la collocazione professionale dei lavoratori diversamente abili. Così come rafforzare i progetti per l’inserimento lavorativo dei giovani, l’obiettivo è sostenere i percorsi di studio dei lavoratori-studenti.
Estendere le iniziative in ambito di salute e sicurezza sul lavoro, per promuovere la diffusione della cultura della sicurezza. Per favorire una maggiore partecipazione dei lavoratori.
E’ infine allo studio lo sviluppo di una politica di ‘welfare di Gruppo’ che definisca obiettivi comuni. Salvaguardando le specificità locali, da sviluppare nel corso del prossimo esercizio2013/14.