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Il commento: I sogni che liberano: dentro la pubblicità illycaffè 2006

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MILANO – Sul Corriere d’Abruzzo è uscito nella pagina “Cultura” un commento di Federica Ferretti che legge in modo approfondito la pubblicità illycaffè del 2006. Ve lo proponiamo.

“Il più grande merito della tecnologia è stato di certo la fiducia riposta nella contaminazione linguistica, che ha aiutato i vari ambiti artistici a smussare gli angoli della loro incorruttibilità, rinnegando una volta per sempre, un concetto elitario degli stessi, a favore di un allargamento della generale conoscenza.

Il gusto del popolo si è migliorato pure grazie al linguaggio musicale, che, cambiando di destinazione, è divenuto parte del progresso evolutivo di ognuno di noi.

Ecco che significa definire il cinema “Biblia pauperum”, dal momento che se ne fece un teatro in miniatura, anche se, come abbiamo più volte avuto modo di ribadire, il Potere lo utilizzò spessissimo alla ricerca di un inaspettato consenso.

Lo spot pubblicitario, non si esime da una simile logica, che viene forse esasperata. Ciò porta ad affermare anzi e quasi per paradosso, che esso si sia in breve trasformato nello specchio più fedele della nostra società, dei suoi vizi e virtù.

Una società del tutto in bilico tra passato e futuro, che non vuole ancora smettere di indossare la sua maschera consunta, per esprimersi sul palcoscenico di una modernizzazione ormai impazzita, sfuggita per tanti, troppi aspetti, al suo controllo. Eppure i sognatori resistono alle lusinghe del tempo e tornano sulla terra per aiutarci ad assimilare il recondito senso dell’onirico.

Questo è il caso dello spot Illy Caffè 2006, nella full version che viene legata insieme da “Atlantico” di Roberto CacciaPaglia, tra l’altro tratto dall’album che si intitola emblematicamente: “Incontri con l’anima”.

Qui, la musica attraversa tutti gli stadi introduzione narrativa, da semplice commento fino a farsi personaggio che redime e salva il mondo in nome del gusto della bellezza.

Si raffigura così quel mondo in cui dovremmo ancora credere, dove è tutto possibile, dal danzare un sensuale tango sull’acqua, all’incorniciare se stessi, la propria giovinezza ed il proprio futuro, nell’incanto di uno stato di natura che occorre riscoprire.

In quest’ambiente, si puntano gli occhi anche addosso ad uno scrittore, che viene magicamente avvolto da piume, quelle delle ali che gli serviranno per saltare un attimo in cielo, sondare emozioni e desideri.

E intanto, la musica si fa attrice nei panni di un violoncellista che ha scelto di esercitarsi nel bosco che tutti, un giorno, dovremo attraversare, per tornare a recuperare noi stessi, tra amazzoni e sogni di ogni natura, dove l’uomo e la donna si trovano ad essere raffigurati uguali, con la lunghezza dei capelli che ad un certo punto si incrociano, si uniscono, si intrecciano.

In questa meravigliosa infinitezza di anime che si contaminano, un bambino ed un uomo continuano a giocare con l’acqua ed il fuoco, gli elementi vitali per la sopravvivenza, ma, intanto, il Novello Icaro è finalmente riuscito a tornare sulla terra, davvero libero perché ha imparato a sognare.

Perché “bisogna imparare a sognare, per essere liberi, così non dovremo volare per essere liberi”. Un bacio suggella l’unione di un uomo ed una donna moderni che si appresteranno, a fine spot, a bere il caffè Illy, quando si recita che “la bellezza ha un gusto”.

Il messaggio è chiaro, struggente nella sua evidenza: fino a che al mondo ci saranno dei sognatori, attraverso i cui occhi riuscire a cogliere la rimanente bellezza, saremo salvi. La società tornerà ad ascendere le vette cui aspira, se i giovani riprenderanno a sperare che tutto sia davvero possibile.”

di Federica Ferretti

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