MILANO – “Le migliorate condizioni meteo delle ultime settimane restituiscono un po’ di ottimismo ai produttori colombiani. La fioritura è stata buona e le principali aree di produzione del paese avranno un ottimo raccolto a fine anno” – ha dichiarato in un’intervista il direttore esecutivo della federazione nazionale dei coltivatori di caffè (Fedecafè) Luis Genaro Muñoz Ortega – secondo il quale la produzione, a fine 2011, supererà gli 8,9 milioni di sacchi del 2010.
La previsione di Fedecafè
“La produzione c’è” ha affermato ancora Muñoz aggiungendo di essere rimasto “con il fiato sospeso sino allo scorso week-end”.
“I raccolti sono destinati a crescere già nel primo semestre nella provincia di Huila, la seconda più importante dopo Antioquia” – ha affermato ancora Muñoz – “aggiungendo che anche le aree limitrofe hanno avuto precipitazioni inferiori a quelle eccezionalmente elevate registrate più a nord”.
In un’intervista concessa la scorsa settimana, il presidente dell’associazione nazionale degli esportatori Jorge Humberto Botero è tornato intanto a denunciare le difficoltà alle quale il comparto colombiano deve tuttora far fronte.
Ribadendo che il calo produttivo degli ultimi anni non è dipeso soltanto dai problemi climatici, ma anche della forte incidenza delle avversità fungine (specificatamente della ruggine del caffè) e dal successo solo parziale del programma di rinnovo colturale, Botero ha evidenziato i problemi strutturali del settore, in particolare la mancanza di incentivi per i giovani, che sta portando a un progressivo elevamento dell’età media dei produttori mancando un adeguato ricambio generazionale.
Ha auspicato inoltre una maggiore differenziazione produttiva, che consenta alla Colombia allargare quantitativamente e qualitativamente i propri mercati.