COLOGNA VENETA (Verona) – Il futuro, per la Fde di Cologna Veneta (nella FOTO, lo stabilimento), è soprattutto nel caffè. Produttori mondiali di macchine da caffè, catene di caffetterie. Ma anche distributori di birra alla spina sono ormai clienti fidelizzati dell’azienda, che si occupa anche di produzione di spirali e serpentine, guidata da Elvio Fochesato.
Nel 2016 la Fde, fondata da Elvio insieme al fratello Gianni e a Roberto Davigo, ha registrato per questo comparto un fatturato di quasi 8 milioni di euro. Ciò grazie alla capacità di coprire tutte le esigenze dei diversi mercati, dato che le sue spirali vanno dai 2 agli 80 millimetri di diametro.
Dal comparto macchine da caffè le maggiori prospettive
L’azienda serve non solo le industrie del comfort ambientale specializzate nella produzione di caldaie e le imprese che si occupano del recupero del calore degli impianti: il filone che sta dando maggiori prospettive è quello delle macchine da caffè.
Per rendere l’idea, solo un gruppo americano chiede annualmente 70-80 mila ricambi.
Per la birra, Davigo ha messo in produzione una spirale doppia che permette di raffreddare la bevanda grazie al passaggio nella fascia esterna del freddo, con un risparmio del 50% di energia rispetto ai sistemi tradizionali. Una tecnologia che potrebbe adattarsi anche al vino alla spina.
Vantaggi ambientali ed economici
Altro filone, apprezzato soprattutto in Francia, è quello del recupero dell’aria calda nei grandi impianti (come quelli presenti negli aeroporti) con vantaggi ambientali ed economici.
Il successo che l’azienda registra nel business delle spirali e dei sistemi per scambiatori di calore a tubo, compensa il calo relativo all’altra tipologia di prodotto, quella degli impianti ambientali, legata alla crisi degli enti locali e delle industrie del settore.
Solare ibrido
Ma il gruppo si rifà con il solare ibrido, comparto gestito dal figlio di Fochesato, Leonardo, e da due nipoti. La Fde è impegnata in Iran per la cessione di pannelli solari ibridi che poi saranno installati da tecnici locali. In Israele invece c’è un affare in corso relativo all’installazione di scambiatori di calore a tubo.
F.R.