lunedì 23 Dicembre 2024
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Le Faq sull’ultimo Dpcm dell’8 marzo: a domanda, Fipe risponde e chiarisce

Le prime domande frequenti che saltano fuori rispetto agli ultimi provvedimenti inseriti all'interno del Decreto ufficiale dell'8 marzo: i quesiti si moltiplicano e la Federazione italiana pubblici esercizi scende in campo e prova a fare un po' di chiarezza

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MILANO – La Federazione italiana pubblici esercizi cerca di stare al passo con i continui aggiornamenti dovuti ad affrontare una situazione d’emergenza nazionale in costante evoluzione. Per non lasciare indietro i tanti interlocultori, Fipe vuole porsi come punto di riferimento e fare chiarezza.

Faq del Governo che rispondono anche alle richieste della Federazione

In particolare:

1. L’Italia è diventata zona rossa?

No. La “zona rossa” non esiste più. L’Italia è Zona Protetta.

2. Sono previste zone rosse?

No, non sono più previste zone rosse. Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm (con l’istituzione di specifiche zone rosse) sono cessate.

Spostamenti

1. Cosa si intende per “evitare ogni spostamento delle persone fisiche”? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? Chi è sottoposto alla misura della quarantena, si può spostare?

E’ richiesto di evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità (stato di necessità legato a diritto primario), quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali (quindi nessun problema se ti fermano e non hai il modulo, te lo danno, lo compili e sei ok. Eventuali verifiche verranno fatte ex post, ad ogni modo si fa affidamento sul necessario senso di responsabilità di ciascuno). La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. E’ comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.

E’ previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena (dalle autorità mediche) o risulti positivo al virus.

2. Faq: Posso fare “avanti e indietro” per lavoro?

Certo, per le sole esigenze lavorative.

3. Chi per esempio è residente a Milano può recarsi a Venezia?

Sì, per i motivi già menzionati: di lavoro, di salute e per situazioni di necessità.

4. Ci sono limitazioni negli spostamenti per chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5?

In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.

5. Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?

E’ sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche mediante l’autodichiarazione di cui al punto 1. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa.

6. Faq: Come si devono comportare i transfrontalieri?

I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo (vedi faq precedente).

7. Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?

Ci saranno controlli, ma non essendo più prevista una “zona rossa”, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, potranno vigilare sull’osservanza della regola.

Faq dai pubblici esercizi

1. Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?

E’ consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

2. Si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande?

Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio.

Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cd. piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.

3. I gestori di pub possono continuare ad esercitare la loro attività?

Il divieto previsto dal Dpcm riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro

4. Cosa è previsto per teatri, cinema e musei?

Ne è prevista la chiusura su tutto il territorio nazionale.

Cerimonie ed eventi, Faq

1. Cosa prevede il decreto su cerimonie, eventi e spettacoli?

Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi etc.).

Turismo

1. Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?

Tutti gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in quei territori debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.

Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.

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