MILANO – Numeri drammatici, un crac di proporzioni enormi, con ripercussioni rilevanti sul tessuto produttivo genovese: stiamo parlando del fallimento di Qui! Group, l’azienda di buoni pasto di Genova, e delle società partecipate dall’azienda, che dall’autunno scorso a oggi ha lasciato senza occupazione un totale di 445 lavoratori sul territorio nazionale di cui operativi 365 nel capoluogo ligure.
Circa 200 milioni di debiti, sui 325 accertati dai curatori fallimentari, sono riconducibili agli esercenti e della grande distribuzione
E distanza di mesi, non ci sono risposte positive per le 23 mila imprese di Pubblico Esercizio interessate, osserva Fipe in una nota.
Fipe sollecita dunque da mesi tutte le forze politiche senza esiti concreti. L’ultimo tavolo di crisi- convocato peraltro proprio su richiesta della Federazione – è stato riunito il 26 settembre scorso;con la promessa di una riconvocazione a breve, che però non c’è stata.
Anche gli interventi attuati da Fipe in base al “Decreto concretezza” non sono andati a buon fine.
Per chi non ha presentato domanda di insinuazione al passivo, il direttore generale Fipe Roberto Calugi ricorda che è possibile effettuare l’insinuazione tardiva al passivo fallimentare nel termine di un anno dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo da parte del Giudice.
Presso tutte le sedi Fipe territoriali è attivo il servizio #SosBuoniPasto: https://www.fipe.it/territorio.html
Il punto su questa annosa vicenda nella video rubrica “Pillole di Fipe”, disponibile sul canale YouTube di Fipe Confcommercio a questo link.