MILANO – Fallimento Brasilia. Adesso l’azienda di Retorbido si può comprare su Internet. Perché adesso lo stabilimento Brasilia di Retorbido è all’asta. Online, con tutti i suoi marchi e, soprattutto, 132 contratti dei suoi ex dipendenti.
Che ora sperano.
La ditta che produceva macchine per il caffè era fallita a maggio 2012 per mancanza di mezzi finanziari.
Prima di allora, da mesi gli operai non ricevevano lo stipendio per problemi di liquidità dell’azienda.
Ora sono tutti in cassa integrazione: «L’ammortizzatore scadrà il 25 maggio, ma nel bando sono messi all’asta oltre allo stabilimento e ai brevetti anche i contratti dei dipendenti che erano già in forza a Retorbido e Pontecurone», precisa Renzo Scinaldi della Fiom Cgil.
La gara per aggiudicarsi la Brasilia inizierà il 2 maggio e si concluderà nel pomeriggio del 17 maggio.
Il prezzo base di vendita è di 12 milioni 700 mila euro più 2 milioni 667 mila euro di Iva e 461mila euro di oneri. Il rilancio minimo è di 100 mila euro.
La cauzione, senza il versamento della quale non si può presentare un’offerta, è di 650mila euro.
Il bando di gara è stato pubblicato sul sito Sivag, istituto vendite giudiziarie del tribunale di Milano.
Soddisfatta la Fiom
«Riteniamo che il curatore fallimentare sia andato incontro alla nostra richiesta di non dimenticarsi dei lavoratori.
Ci aspettiamo risposte significative. È una sfida che si lancia a livello internazionale, ci sono le potenzialità per rilanciare la Brasilia».
Tra i brevetti inclusi nella vendita c’è per esempio una capsula monouso che contiene un’essenza aromatica per produrre infusi o la macchina per produrre caffè espresso in grandissime quantità.
In venduta pure l’intero magazzino con prodotti già finiti o lavorati in parte, persino gli arredi e il materiale da ufficio sono compresi nel prezzo.