MILANO – Coop Alleanza 3.0 esprime soddisfazione per la sentenza della Cassazione sul libro ‘Falce e carrello’ di Bernardo Caprotti. Tuttavia stigmatizza l’interpretazione fornita da Esselunga secondo la quale la pronuncia dà ragione a Bernardo Caprotti. Per questo propone al gruppo dell’imprenditore di recente scomparso di mettere fine ai contenziosi.
Secondo la Coop la sentenza ristabilisce la verità dei fatti, rimandando quindi alla Corte d’Appello di Milano per il giudizio finale. Ovvero che il libro Falce e Carrello, in quanto opera “non letteraria”, fosse sottoposto all’obbligo di raccontare cose vere e a una verifica puntuale dei fatti esposti.
La Corte di Cassazione – sottolinea la Coop – ha affermato inoltre che Falce e carrello può, a pieno titolo, essere inquadrato nella fattispecie della concorrenza sleale. “Spiace, ovviamente, che questa sentenza arrivi dopo la scomparsa di Bernardo Caprotti”, si legge in una nota. E Coop Alleanza 3.0 che si dice d’accordo con chi sostiene che ‘non vada processato un defunto’.
Competizione sul mercato
Per questo “Coop Alleanza 3.0 è disponibile – dopo l’importante e per noi decisiva sentenza – a riflettere sull’opportunità che i rapporti tra le due aziende riprendano una competizione che abbia come luogo di confronto il mercato, secondo le sue regole, e non le sedi giudiziarie, facendo un passo indietro dai contenziosi”.
Dispiacere Coop
“Spiace, infine, proprio per il rispetto dovuto alla verità e ai defunti, che Esselunga, traendo in inganno anche alcuni media, si sia affrettata a dichiarare che ‘la sentenza dà ragione a Caprotti”, conclude la Coop.